Trump sente Putin (e Zelensky): “Tregua possibile”, “Subito i negoziati”
Un cessate il fuoco è “possibile” per “un certo periodo” se “verranno raggiunti gli accordi appropriati”. Ma per arrivarci serve “trovare quei compromessi che vadano bene a entrambe le parti”. È questa la posizione sul conflitto in Ucraina esplicitata Vladimir Putin nel corso della sua telefonata con Donald Trump, durata oltre due ore. ” Abbiamo concordato con il presidente degli Stati Uniti che la Russia proporrà ed è pronta a collaborare con la parte ucraina su un memorandum riguardante un possibile futuro trattato di pace con la definizione di una serie di posizioni, compreso un possibile cessate il fuoco”, riferisce il capo del Cremlino dopo la chiamata, effettuata a quanto pare durante una visita a una scuola di Sochi. Ma avverte che “la cosa più importante per la Russia è eliminare le cause di fondo del conflitto”, cioè – sembra di capire – concedere a Mosca le quattro regioni del Donbass annesse nel 2022. Una prospettiva subito respinta da Volodymyr Zelensky: il presidente ucraino ripete che non di ritirare il suo esercito dalle zone sotto il suo controllo.
Da parte sua, Trump festeggia quella che definisce una “conversazione andata molto bene”, con “toni eccellenti”. “La Russia e l’Ucraina inizieranno immediatamente le trattative verso un cessate il fuoco e, ancora più importante, per la fine della guerra. Le condizioni per farlo saranno negoziate tra le due parti perché conoscono i dettagli di una trattativa di cui nessun altro è a conoscenza”, scrive sul suo social Truth. E aggiunge che “il Vaticano, rappresentato dal Papa, sarebbe molto interessato ad ospitare i negoziati”. Prima di sentire Putin, il tycoon ha parlato con Zelensky, che racconta: “Gli ho chiesto di non prendere decisioni sull’Ucraina senza di noi prima del suo colloquio con Putin. Queste sono questioni di principio per noi e molto importanti”. Dopo la telefonata, invece, il capo della Casa Bianca ha avuto un nuova call con il presidente ucraino e vari leader europei, tra cui la premier italiana Giorgia Meloni. “L’Italia è pronta a fare la sua parte per facilitare i contatti e lavorare per la pace”, afferma una nota di palazzo Chigi.
Zelensky: “Non ci ritireremo dai nostri territori”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky afferma di pronto a studiare l’offerta russa su un possibile memorandum con Mosca. Ma sottolinea che non accetterà di ritirare il suo esercito dalle zone sotto il suo controllo nelle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, di cui la Russia rivendica l’annessione.
Palazzo Chigi: “Positiva disponibilità del Papa a ospitare i colloqui”
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni “ha avuto una nuova conversazione telefonica insieme al presidente francese, al cancelliere tedesco, al presidente finlandese, alla presidente della Commissione Europea e al presidente Zelensky con il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald J. Trump, al termine della telefonata tra quest’ultimo e il presidente Putin”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi. “Si lavora per un immediato avvio dei negoziati tra le parti che possano condurre il prima possibile ad un cessate il fuoco e costruire le condizioni per una pace giusta e duratura in Ucraina. Al riguardo, è stata considerata positivamente la disponibilità del Santo Padre ad ospitare i colloqui presso il Vaticano. L’Italia è pronta a fare la sua parte per facilitare i contatti e lavorare per la pace”, aggiunge il comunicato.
Zelensky: “Ho chiesto a Trump di non prendere decisioni senza di noi”
“Gli ho chiesto di non prendere decisioni sull’Ucraina senza di noi prima del suo colloquio con Putin. Queste sono questioni di principio per noi e molto importanti”. Lo ha riferito ai giornalisti Volodymyr Zelensky parlando della sua telefonata con Trump prima del colloquio di quest’ultimo con il presidente russo.
“Trump e Putin si sono chiamati per nome”
Trump e Putin “si sono rivolti l’uno all’altro come “Donald” e “Vladimir”” durante la telefonata. Lo afferma il consigliere presidenziale Yuri Ushakov.
“Trump non ha posto ultimatum a Putin”
Rispondendo ai cronisti, il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov afferma che Donald Trump non ha posto “ultimatum” a Vladimir Putin per un cessate il fuoco in Ucraina: “No, non hanno parlato di questo, anche se Trump naturalmente sottolinea il suo interesse nell’arrivare a questo o quell’accordo il più presto possibile”, ha detto.
“Putin e Trump per la normalizzazione dei rapporti Usa-Russia”
Durante la loro conversazione telefonica, Vladimir Putin e Donald Trump hanno parlato delle relazioni bilaterali tra Russia e Stati Uniti e si sono espressi a favore di una loro “ulteriore normalizzazione”. Lo ha riferito il consigliere del Cremlino, Yuri Ushakov, citato dall’agenzia Tass.
Nel colloquio discusso anche nuovo scambio di prigionieri
Nel loro colloquio telefonico Vladimir Putin e Donald Trump hanno discusso un possibile nuovo scambio di prigionieri, con la liberazione di nove per parte. Lo ha detto il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, citato dall’agenzia Interfax.
Trump: “Il Papa interessato a ospitare i negoziati”
“Il Vaticano, rappresentato dal Papa, sarebbe molto interessato ad ospitare i negoziati. Che il processo abbia inizio”. Così Donald Trump conclude il suo resoconto su Truth dedicato alla telefonata con Putin.