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Gaza, ministro israeliano: “Segnali positivi sulla tregua”. Hamas: “Valutiamo la proposta Usa”

Gaza, ministro israeliano: “Segnali positivi sulla tregua”. Hamas: “Valutiamo la proposta Usa”
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  • 21:55

    Idf ordina l’evacuazione del centro di Gaza

    “Un serio avvertimento a tutti coloro che si trovano nell’area di Gaza City, nei quartieri di Al-Tuffah, Al-Daraj e nella Città Vecchia. Le Idf stanno operando con estrema violenza nella zona e attaccheranno qualsiasi area utilizzata per lanciare razzi verso lo Stato di Israele”. E’ l’avvertimento lanciato su X da Avichay Adraee, il portavoce in lingua araba dell’esercito israeliano. “Evacuate immediatamente a sud e evitate di tornare nelle zone di combattimento. Come già detto, la distruzione delle organizzazioni terroristiche continuerà e si estenderà al centro della città e includerà tutti i quartieri”.

  • 21:54

    Katz: “Non scenderemo a compromessi con Hamas”

    “Uccidere il nemico, riportare a casa gli ostaggi e vincere: questa è la nostra missione. Non c’è alcuna possibilità che ci arrendiamo o che scendiamo a compromessi”. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, che oggi ha fatto visita alle truppe in prima linea a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, insieme al capo del comando Sud delle Idf, maggiore generale Yaniv Asor. Hamas “non è cambiata” e continua a perseguire la distruzione di Israele, ha aggiunto il ministro, secondo cui le operazioni militari nella Striscia mirano a “raggiungere due obiettivi: la restituzione degli ostaggi e la fine di Hamas. Non abbandoneremo questi obiettivi”.

  • 21:52

    Ministro Israele: “Segnali positivi sulla tregua”

    Ci sono “alcuni segnali positivi” che lasciano sperare che possa essere raggiunto un accordo sul cessate il fuoco a Gaza ed il rilascio degli ostaggi. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sàar, nel corso di una conferenza stampa con il suo omologo estone, Margus Tsahkna. “Vogliamo seriamente raggiungere un accordo sugli ostaggi e un cessate il fuoco a Gaza. Ci sono alcuni segnali positivi. Il nostro obiettivo è avviare colloqui di prossimità (con Hamas, ndr) il prima possibile.

  • 21:38

    Netanyahu: “Hamas smetterà di esistere”

    (ANSA) – TEL AVIV, 02 LUG – “Ve lo dico chiaramente: Hamas non esisterà più. Non ci sarà un ‘Hamastan’. Non si torna indietro. È finita. Libereremo tutti i nostri ostaggi. Come faccio a dirlo? Sono due obiettivi contrapposti: sciocchezze. Funziona tutto insieme. Li elimineremo completamente”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu, come riferisce il suo ufficio. “Le opportunità davanti a noi sono enormi. Non le sprecheremo. Abbiamo un’enorme opportunità: sconfiggere i nostri nemici e garantire il nostro futuro…connetteremo l’Asia e il Medio Oriente, compresa la Penisola Arabica, le sue immense risorse energetiche, all’Occidente. Succederà”, ha aggiunto. (ANSA).

  • 21:36

    Hamas: “Valutiamo la proposta Usa, ma l’Idf si ritiri”

    Nella prima dichiarazione ufficiale dopo il post del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Hamas afferma: “I fratelli mediatori stanno compiendo intensi sforzi per colmare le divergenze tra le parti e raggiungere un accordo quadro che consenta l’apertura di un serio ciclo di negoziati. Stiamo affrontando la situazione con grande responsabilità, conducendo consultazioni nazionali e discutendo le proposte che ci sono state presentate, con l’obiettivo di giungere a un accordo che garantisca la fine dell’aggressione, il ritiro delle forze e l’assistenza umanitaria d’emergenza al nostro popolo nella Striscia di Gaza”.

  • 15:37

    Al-Jazeera: “Ucciso il direttore dell’ospedale indonesiano a Gaza”

    Marwan al-Sultan, il direttore dell’ospedale indonesiano nella Striscia di Gaza, è stato ucciso insieme ai suoi familiari in un raid israeliano su Gaza City. Lo ha riferito l’emittente al-Jazeera, secondo la quale al-Sultan è morto in un attacco su un’area residenziale nella zona sudoccidentale della città. Insieme a lui sono stati uccisi la moglie ed i figli.

  • 15:32

    Ministro della Giustizia Israele: “È ora di annettere la Cisgiordania”

    Il ministro della Giustizia israeliano Yariv Levin ha affermato che è giunto il momento di annettere la Cisgiordania durante un incontro con il leader dei coloni Yossi Dagan. “Penso che questo periodo sia un momento di opportunità storica che non dobbiamo perdere”, riferendosi all’annessione del territorio conteso. “È giunto il momento della sovranità, il momento di applicare la sovranità. La mia posizione su questo tema è ferma, è chiara”, ha detto Levin a Dagan, come riporta l’ufficio di Dagan e un video diffuso da Levin. Il ministro ha affermato che la questione deve essere “in cima alla lista delle priorità”.

  • 11:53

    Media: “Smotrich e Ben Gvir pronti ad affossare l’accordo”

    Il ministro di ultradestra israeliano Itamar Ben Gvir avrebbe contattato il collega messianico Bezalel Smotrich per formare un fronte comune per affossare l’accordo di cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce la stampa israeliana. I due ministri dovrebbero incontrarsi a breve per coordinarsi. L’ufficio di Smotrich ha smentito che vi sia stato un contatto diretto. Una fonte vicina al ministro ha dichiarato che Ben Gvir “ha parlato con i media di un incontro non ancora fissato. La vittoria a Gaza è troppo importante e la vita degli ostaggi troppo preziosa per trasformarla in un gioco mediatico”.  

  • 11:24

    “Hamas pronta all’accordo ma deve portare alla fine della guerra”

    Hamas è pronto a un accordo di cessate il fuoco con Israele, ma qualsiasi intesa deve portare alla fine della guerra a Gaza. È questa la posizione espressa dal gruppo tramite un suo funzionario, Taher al-Nunu, dopo che nelle scorse ore il presidente Usa, Donald Trump, ha annunciato una proposta, dicendo che Israele l’ha accettata e invitando anche Hamas a farlo. Hamas è “pronto e serio riguardo al raggiungimento di un accordo”, ha detto al-Nunu, precisando che il gruppo palestinese è “pronto ad accettare qualsiasi iniziativa che porti chiaramente alla fine completa della guerra”. Con queste parole, dunque, Hamas si è mostrato aperto a un’intesa ma non ha dichiarato l’accettazione della proposta di Trump, il quale sta aumentando il pressing sul governo israeliano e sul gruppo militante per raggiungere un accordo su cessate il fuoco e ostaggi.  

    L’ultima proposta, secondo quanto riferito da un funzionario israeliano, prevede un accordo di 60 giorni che includerebbe un ritiro parziale di Israele da Gaza e un aumento degli aiuti umanitari alla Striscia; i mediatori e gli Stati Uniti fornirebbero garanzie su colloqui per la fine della guerra ma Israele, secondo la fonte, non si impegnerebbe in tal senso. Non è chiaro quanti ostaggi verrebbero liberati nell’ambito dell’accordo, ma le proposte precedenti prevedevano il rilascio di circa 10 persone. “Israele ha accettato le condizioni necessarie per finalizzare un cessate il fuoco di 60 giorni, durante i quali lavoreremo con tutte le parti per porre fine alla guerra. I qatarioti e gli egiziani, che hanno lavorato duramente per contribuire alla pace, consegneranno questa proposta finale. Spero, per il bene del Medioriente, che Hamas accetti questo accordo, perché la situazione non migliorerà, ma peggiorerà”, aveva scritto qualche ora fa su Truth Trump, che ha ipotizzato un accordo per la prossima settimana. Tuttavia la risposta di Hamas, in cui il gruppo ha ribadito la sua richiesta di arrivare a una fine della guerra, solleva dubbi sul fatto che l’ultima offerta possa tradursi in una vera e propria tregua. Secondo una fonte egiziana, oggi una delegazione di Hamas dovrebbe incontrare i mediatori di Egitto e Qatar al Cairo per discutere della proposta. 

    Durante i quasi 21 mesi di guerra, i colloqui di cessate il fuoco fra Israele e Hamas hanno ripetutamente vacillato proprio sul nodo del se la fine della guerra debba essere inclusa nell’accordo. Hamas ha dichiarato di essere disposto a liberare i restanti 50 ostaggi, meno della metà dei quali sarebbero ancora in vita, in cambio del ritiro completo di Israele da Gaza e della fine della guerra. Israele, invece, afferma che accetterà di porre fine alla guerra solo se Hamas si arrenderà, deporrà le armi e andrà in esilio, cose che il gruppo rifiuta di fare. Israele non ha ancora commentato pubblicamente l’annuncio di Trump. Lunedì il tycoon ospiterà a Washington il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per colloqui alla Casa Bianca, pochi giorni dopo che Ron Dermer, consigliere di Netanyahu, ha discusso con alti funzionari Usa di Gaza, dell’Iran e di altre questioni.  

  • 11:23

    Ancora morti a Gaza

    Sono oltre 30 i palestinesi in attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dall’alba di oggi. Lo riporta Al Jazeera citando fonti ospedaliere. Fra i morti ci sono 6 persone uccise in un attacco con droni contro tende che ospitavano sfollati ad al-Mawasi, a ovest di Khan Younis, nel sud della Striscia. Altre 10 persone, perlopiù bambini, sono rimaste ferite nell’attacco, secondo fonti mediche. Inoltre 5 persone, fra cui alcuni bambini, sono state uccise in un attacco aereo israeliano a Deir el-Balah, nel centro di Gaza. E un altro attacco aereo israeliano contro una casa nel quartiere di Tuffah, a Gaza City, ha provocato 4 morti, fra cui 2 bambini, secondo quanto riferito da una fonte dell’ospedale al-Ahli Arab ad Al-Jazeera Arabic. 

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