Netanyahu: “Non stiamo cacciando i palestinesi da Gaza. Si chiama libertà di scelta”

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto le accuse secondo cui Israele starebbe cercando di espellere forzatamente la popolazione palestinese dalla Striscia di Gaza, dichiarando invece che l’obiettivo è quello di offrire “un’opportunità” a chi desidera partire. “Non stiamo cacciando nessuno, e non credo che sia nemmeno ciò che suggerisce il presidente Trump”, ha detto Netanyahu ai giornalisti al Campidoglio, poco prima di incontrare il leader della maggioranza al Senato statunitense John Thune.
“Si chiama libertà di scelta, e niente più di questo. Nessuna coercizione, nessuna dislocazione forzata. Se le persone vogliono lasciare Gaza, dovrebbero avere il diritto di farlo e non essere tenute sotto la minaccia delle armi da Hamas”, ha aggiunto. Le dichiarazioni arrivano mentre circolano indiscrezioni secondo cui Netanyahu avrebbe confidato ai deputati del Likud che la distruzione sistematica degli edifici a Gaza mira a lasciare ai palestinesi una sola opzione: andarsene. Il piano originario di Donald Trump, annunciato a febbraio, prevedeva un trasferimento permanente della popolazione di Gaza, ma il presidente è tornato sui suoi passi da allora, mentre Israele continua a presentare la proposta come un’iniziativa di “migrazione volontaria”.
Il premier israeliano ha poi dichiarato di essere in sintonia con il presidente statunitense Donald Trump su strategia e obiettivi nella trattativa per la liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas, ma ha precisato che non accetteranno un accordo “a qualsiasi prezzo”.
Dal canto suo Hamas afferma di aver dimostrato “flessibilità” e di aver accettato di rilasciare dieci ostaggi come parte dell’accordo che si sta negoziando. Allo stesso tempo, la fazione palestinese segnala che altre questioni sono ancora in fase di trattativa, tra cui l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia, il ritiro d’Idf e garanzie concrete per un cessate il fuoco permanente. Nella sua dichiarazione, riportata dal Times on Israel, Hamas afferma che, nonostante le difficoltà nei colloqui, continua ad agire “seriamente e con spirito positivo con i mediatori per superare gli ostacoli”.