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Ultimo aggiornamento: 10:45 del 27 Giugno

“Nella striscia un omicidio di massa pediatrico. Governi complici”: le “Voci da Gaza” di palestinesi e sanitari

A raccontare la catastrofe umanitaria senza precedenti, così come la resilienza del popolo palestinese, sono stati medici, pediatri, giornalisti e operatori
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“I governi occidentali e quello italiano sono complici del genocidio, ma il potere dell’opinione pubblica può ancora rompere il silenzio. Non smettiamo di parlare di Gaza“. Questo l’appello lanciato nel corso dell’iniziativa “Voci da Gaza – Quando il mondo chiude gli occhi, chi racconta fa resistenza”, organizzato a Roma dal Movimento Giustizia e Pace in Medio Oriente, con la partecipazione di Oxfam Italia, da giornalisti, palestinesi sopravvissuti al massacro in corso e alle barbarie e operatori sanitari già in prima linea in Palestina e nella Striscia nei mesi scorsi.

Una serata di testimonianze, parole e musica dedicate alla catastrofe del popolo palestinese, nel tentativo di non far dimenticare la strage a Gaza, anche dopo che il governo israeliano ha spostato l’attenzione con i bombardamenti all’Iran. A condurre l’evento sono stati Ilaria D’Amico e Stefano Reali, che hanno accompagnato il racconto della serata attraverso le voci di giornalisti come Gideon Levy, firma storica del quotidiano israeliano Haaretz e collaboratore di Internazionale, tra le personalità più critiche e autorevoli della società israeliana, e Rula Jebreal, giornalista e scrittrice palestinese naturalizzata italiana, che ha di recente pubblicato il suo ultimo saggio di attualità per Piemme, dal titolo “Genocidio. Quello che rimane di noi nell’era neo-imperiale”, già bestseller.

Ma a raccontare la catastrofe umanitaria senza precedenti, così come la resilienza del popolo palestinese, sono stati anche Mark Perlmutter, medico e ortopedico statunitense, testimone diretto dell’orrore nei territori di Gaza, e Tanja Haj-Hassan, pediatra e attivista di Medici Senza Frontiere, impegnata per anni nella Striscia. Così come Muhammad Shehada, giornalista gazawi, sopravvissuto alla barbarie. L’iniziativa, ideata da Gianni Giovannetti e Massimo Amato, con la regia di Stefano Reali, ha seguito l’Appello “Contro la congiura del silenzio” promosso dal Movimento e firmato da oltre 200 giornalisti italiani, per denunciare il massacro dei reporter palestinesi, la censura dell’informazione e la disumanizzazione sistematica di un intero popolo. Infine è stato il portavoce di Oxfam Italia, Paolo Pezzati, a ribadire l’importanza di una risposta umanitaria giusta e imparziale, lanciando una campagna di raccolta fondi interamente dedicata alle popolazioni di Gaza e Cisgiordania.

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