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Report, gli inviati scrivono al Cda Rai: “Il richiamo a Ranucci segno di una brutta aria. Inquieta l’ipotesi di tagli”

Gli inviati della trasmissione d'inchiesta chiedono "garanzie" all'azienda dopo le voci su una riduzione del numero di puntate
Report, gli inviati scrivono al Cda Rai: “Il richiamo a Ranucci segno di una brutta aria. Inquieta l’ipotesi di tagli”
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Tira una brutta aria per Report“. Esordisce così una lettera aperta inviata al Consiglio d’amministrazione della Rai dagli inviati dello storico programma d’inchiesta di Rai 3, dopo la lettera di richiamo inviata dall’azienda al conduttore Sigfrido Ranucci e le voci di un taglio del numero di puntate previste per la prossima stagione. “Ieri è arrivata una lettera di richiamo a Sigfrido Ranucci, a cui esprimiamo il nostro sostegno e la nostra solidarietà, per aver promosso in altre trasmissioni, come di consueto, l’inizio della stagione di Report e per aver rilasciato un’intervista in cui ha parlato di libertà di stampa. La scorsa settimana, invece, abbiamo saputo solo da agenzie stampa che l’azienda avrebbe deciso di tagliare quattro puntate alla nostra trasmissione per il prossimo anno”, scrivono i 13 reporter nel testo diffuso giovedì. “È la prima volta in circa trent’anni di storia“, accusano, “che l’azienda pensa di ridurre le puntate di Report, nonostante gli ottimi risultati di ascolto conseguiti e costi a puntata molto più bassi rispetto ad altri programmi di approfondimento Rai. Non può non inquietare il fatto che questo ridimensionamento avviene a fronte di attacchi, sempre più numerosi e intensi, rivolti contro Report da politici ed esponenti del governo a seguito delle nostre inchieste”.

“Negli ultimi due anni”, ricordano i giornalisti, “abbiamo ricevuto una decina di denunce penali o civili da esponenti apicali della maggioranza, da ministri, dal capo gabinetto del presidente del Consiglio, dal presidente del Senato e, per la prima volta nella storia del giornalismo italiano, da un intero partito“, Fratelli d’Italia. “I tagli prospettati”, si legge, “colpiscono chi da decenni, secondo il pubblico, ha onorato e incarnato il servizio pubblico, come testimonia l’indice Qualitel che registra la percezione della qualità tra il pubblico che paga il canone e che ha giudicato Report per il 15esimo anno consecutivo la miglior trasmissione d’informazione della Rai. A fronte di tutto questo”, denunciano i firmatari, “ci troviamo alla fine di giugno senza matricola del programma, che significa non avere la garanzia di un contratto per molti di noi e non poter pianificare le inchieste per la prossima stagione. Chiediamo dunque con urgenza un incontro ai membri del Consiglio di amministrazione della Rai e al direttore Approfondimento Rai Paolo Corsini per avere garanzie sulla possibilità di continuare a svolgere il nostro lavoro con la libertà e l’indipendenza che ha da sempre contraddistinto Report“, concludono.

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