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La Francia contro Israele: “Inaccettabile il raid sul carcere di Evin, nostri cittadini detenuti”

La reazione del governo francese perché in quella struttura sono detenuti dal 2022 due cittadini francesi accusati di spionaggio. Chi sono Cécile Kohler e il compagno Jacques Paris
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Una sola parola: “Inaccettabile”. Il governo francese ha definito così il raid israeliano che ha preso di mira il carcere di Evin a Teheran, uno dei simboli più noti della repressione politica in Iran, dove da circa tre anni sono detenuti due cittadini francesi: Cecile Kohler e Jacques Paris. “Questo attacco – ha dichiarato su X il ministro degli Esteri Jean-Noel Barrot – ha messo in pericolo i nostri connazionali che, a quanto pare, non sono stati colpiti”. Il funzionario francese ha anche dichiarato di di aver chiesto al suo omologo iraniano, Abbas Araghchi, “notizie su di loro ed il loro immediato rilascio” nonché l’accesso consolare “il prima possibile”.

Nel pomeriggio è intervenuto anche il presidente della Repubblica Emmanuel Macron sottolineando che gli attacchi di Israele “hanno messo in pericolo la vita di civili” e affermando che un’azione di guerra del genere “non ha nulla a che vedere con gli obiettivi ufficialmente dichiarati”. Cécile Kohler, professoressa di lettere moderne di 40 anni, e il suo compagno, Jacques Paris, 70 anni, docente di matematica in pensione, sono reclusi da maggio 2022, entrambi accusati di spionaggio dalle autorità iraniane.

Sono passati più di 1.000 giorni dal loro arresto e ora che l’Iran è diventato ancora più pericoloso, la necessità del loro rilascio si fa più impellente. La famiglia della donna si è più volte appellata al presidente Macron affinché intervenisse per ottenerne la liberazione da Evin, la stessa prigione dove era stata rinchiusa Cecilia Sala. “Vogliate vi prego trovare un accordo e liberate i nostri figli Cécile, Jacques e Olivier”, diceva la madre di Cécile rivolgendosi anche al presidente iraniano. Nel suo appello fa riferimento anche al compagno della figlia e al terzo cittadino francese che al tempo era detenuto in Iran: Olivier Grondeau. Lui, però, è stato più fortunato ed è stato liberato a marzo, dopo una detenzione nelle prigioni iraniane iniziata nell’ottobre 2022.

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