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Petrolio e gas girano in calo dopo le voci sull’Iran “che vuole trattare”. Ma ci sono i primi rincari della benzina

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La notizia apparsa sul Wall Street Journal di una volontà di Teheran di riaprire un dialogo, ha invertito il senso della giornata dei mercati. Secondo l’agenzia Reuters, l’Iran ha chiesto al Qatar, all’Arabia Saudita e all’Oman di fare pressione sul presidente Usa Donald Trump affinché usi la sua influenza su Israele per far accettare un cessate il fuoco in cambio della flessibilità dell’Iran nei negoziati sul nucleare.

Il Brent, greggio di riferimento per il mercato europeo che aveva riaperto ancora in rialzo, si scambia ora a Londra a 71,6 dollari al barile, con un calo del 3,5% rispetto a venerdì. Il gas azzera i guadagni di giornata e perde ora l’1% a 37,6 euro al megawattora. I primi effetti dei rincari degli ultimi giorni si sono però fatti sentire sui prezzi dei carburanti: dopo due settimane la benzina torna sopra quota 1,7 euro/litro (media nazionale self service), il gasolio sopra 1,6.

A preoccupare non sono tanto le forniture iraniane, comunque non trascurabili (circa 3 milioni di barili al giorno), quanto le complicazioni per i transiti nell’area, in special modo se l’Iran dovesse bloccare lo stretto di Hormuz da cui passano circa il 20% delle forniture globali di petrolio. Transita anche il gas liquefatto che arriva dal Qatar e di cui l’Italia è una grande consumatrice dopo aver sensibilmente ridotto le forniture dalla Russia. Da venerdì, alcuni proprietari e gestori di petroliere hanno smesso di offrire le loro navi sulle rotte mediorientali, in quanto stanno valutando i rischi derivanti dal conflitto tra Israele e l’Iran, alimentando le preoccupazioni sui flussi di esportazione dalla regione.

Bene i mercati azionari. Tokyo ha messo a segno un rialzo dell’1,2%, Hong Kong dello 0,7%. In Europa, Parigi sale dello 0,6%, Francoforte dello 0,3%, come Londra. Milano sale dello 0,9%. Bene Leonardo, Unicredit e Saipem. Sale Mediobanca (+1,2%) dopo il rinvio dell’assemblea al 25 settembre per l’ops su Banca Generali (-3%). A Wall Street gli indici hanno aperto positivi. L’S&P500 guadagna l’ 1,1%, il Nasdaq l’ 1,4%. Vendite sull’oro (- 1,1%). Il dollaro, salito nelle prime fasi del conflitto in una ritrovata veste di bene rifugio, cede lo 0,5% sull’euro e lo 0,2% sulla sterlina.

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