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Nel 2024 forte aumento delle donazioni di immobili per schivare la (bassissima) tassa di successione

I dati del Consiglio Nazionale del Notariato: le donazioni immobiliari lo scorso anno sono state 217.749, +6,8%, rispetto al 2023. Sdoppiando i canali di trasferimento si ottiene di fatto un raddoppio della franchigia di 1 milione di euro
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Man mano che i baby boomer passano a miglior vita, la ricchezza da loro accumulata negli anni di forte crescita del Paese viene trasferita alla generazione successiva. È quello che gli analisti descrivono da qualche anno come il più grande trasferimento di denaro della storia. In Italia molti hanno evidentemente deciso di portarsi avanti con un chiaro obiettivo: schivare la già irrisoria tassa sulle successioni che al momento prevede un’aliquota del 4% per coniugi e parenti in linea retta ma solo se si supera una franchigia di 1 milione di euro. In che modo? Procedendo a donare una parte del patrimonio mentre sono ancora in vita. Perché anche le donazioni sono soggette alle stesse norme, ma sdoppiando i canali di trasferimento si ottiene di fatto un raddoppio della franchigia. Risultato: chi riceve in regalo dai genitori 999mila euro e poi si vede lasciare in eredità la stessa cifra non pagherà nulla di imposte.

Il Rapporto Dati Statistici Notarili 2024 elaborato dal Consiglio Nazionale del Notariato parla chiaro: le donazioni immobiliari registrate dai notai lo scorso anno sono state 217.749, +6,8%, rispetto al 2023 quando erano state 203.888. Nel 2022 quando si erano fermate a 212.992. La cifra del 2024 si avvicina al numero record di 221.642 raggiunto nel 2021. Dal punto di vista economico-giuridico, spiegano i notai, “le donazioni sono considerate un’anticipazione sulla futura successione, per questo motivo sono un valido strumento per gestire in vita il passaggio generazionale di denaro, aziende, immobili o più genericamente del patrimonio familiare”. Appunto.

Da un punto di vista geografico lo strumento delle donazioni immobiliari risulta utilizzato più di frequente al sud e nelle isole, dove complessivamente vengono stipulati il 48,82% degli atti. Nel 2024 però, come già nel 2023, si registra un aumento delle donazioni stipulate al centro (14,67% del totale) rispetto a quelle nelle isole (12,75%). Le regioni in cui in termini assoluti si donano più immobili sono la Campania con il 13,07% del totale, il Trentino Alto Adige con il 10,68%, la Sicilia con il 10,53% e la Puglia con il 9,94%. L’età a cui si riceve un immobile per donazione o se ne effettua una è costante: la fascia d’età che percentualmente riceve più donazioni è quella tra i 46 e i 55 anni, con il 26,11% del totale, mentre si dona a partire dai 56 anni.

In Italia di fatto l’Irpef grava solo su pensionati e lavoratori dipendenti visto che gli autonomi con redditi fino a 85mila euro di ricavi hanno la flat tax al 15%, i proprietari di case pagano sul canone di locazione una cedolare del 21% e sui redditi finanziari la tassazione è del 26% (12,5% nel caso dei titoli di Stato). Le imposte sulle proprietà sono proporzionalmente molto inferiori in Italia rispetto agli altri grandi Paesi Ue. Aumentare la pressione fiscale sulle rendite consentirebbe di ridurre quella che grava sul lavoro.

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