Il mondo FQ

“Dopo mesi di arrabbiature davanti al tg, sono andato in piazza per Gaza. E lì ho trovato tanti come me”

Fino ad oggi non credevo di avere ancora voglia di partecipare ad una manifestazione. Mi ha trascinato la paura di dovermi un giorno vergognare per non aver detto e fatto nulla
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Lettera di Michele Viola

Mi fa piacere condividere le impressioni avute ieri – 7 giugno – in Piazza San Giovanni.

Fino ad oggi non credevo di avere ancora voglia di partecipare ad una manifestazione.

C’erano molti motivi per non partecipare: non amo esternare i miei ideali, non mi piace urlare, soprattutto in coro; da troppo tempo non riesco a identificarmi in un partito e comunque non mi è mai piaciuto essere un tifoso; e poi non ho mai creduto che la piazza servisse a molto; e non parliamo del caldo, della fatica, dell’orario.

Eppure dopo mesi di arrabbiature davanti al tg ho preso la metro e sono andato in piazza. Non perché mi piacesse o avessi tempo da perdere, non perché trascinato da qualcuno, ma per paura. La paura di dovermi un giorno vergognare per non aver detto e fatto nulla, la paura di sentirmi corresponsabile del peggiore genocidio che ho visto in diretta.

In piazza credevo di essere fuori contesto, la immaginavo piena di gente che urla e persone che confondono slogan per idee. E invece no, c’erano tanti come me, tanti che di solito non trovano mai il tempo di partecipare o pensano sia fuori tempo massimo farlo.

Insieme ai giovani, c’erano molti di mezza età, con i capelli brizzolati ed anziani con scarpe comode e ombrellino per il sole. Non ho visto magliette del Che’ ma tante camicie di lino. C’era qualche Rolex e molti Casio, qualcuno urlava, molti cantavano, la maggior parte era in silenzio, ma tutti proprio tutti erano arrabbiati e stufi di sentirsi impotenti.

Col tempo l’opportunismo e l’apatia portano tanti a tollerare quasi tutto, politici ipocriti ed amministratori corrotti, ma qui siamo su un altro piano. Qui il governo chiede ai suoi cittadini di tollerare un genocidio, di essere moralmente corresponsabili dell’uccisione premeditata di decine di migliaia di bambini. E questo nessun uomo o donna può tollerarlo senza smettere di essere tale.

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