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Gaza, almeno 21 morti e centinaia di feriti. Ospedali palestinesi: “Carburante solo per altri due giorni”

Per il ministero della Salute palestinese sono più di 54.600 i palestinesi uccisi da quando Israele ha avviato la campagna militare in risposta all'attacco del 7 ottobre 2023
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Continuano gli attacchi israeliani nella Striscia. Almeno 21 civili sono stati uccisi da attacchi israeliani dall’alba di oggi, 8 giugno. Lo riferisce al-Jazeera, citando fonti degli ospedali locali. Secondo quanto riportato, gli attacchi hanno interessato edifici a est del campo profughi di Jabalia nel nordest di Gaza, con otto persone rimaste uccise in un attacco aereo, e diverse case a est di Gaza City. I cadaveri di due civili sono stati recuperati dopo un attacco aereo nella zona di Màan, a est di Khan Yunis. Un’altra donna è morta per le ferite che aveva riportato in un attacco aereo precedente, sempre a Khan Yunis. A Rafah, almeno cinque persone sarebbero state uccise e più di 100 sarebbero state rimaste ferite nei pressi del centro di distribuzione di aiuti della Gaza Humanitarian Foundation , il contractor statunitense al centro delle polemiche che avrebbero spinto il direttore esecutivo alle dimissioni per l’impossibilità, ha dichiarato, “di rispettare i principi di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza”.

Nella zona centrale di Gaza, un civile è rimasto ucciso e molti altri sono stati feriti da fuoco israeliano vicino a un sito di distribuzione di aiuti presso il Corridoio Netzarim. Le fonti mediche palestinesi riportate dai media sostengono che le riserve di carburante degli ospedali di Gaza dureranno solo altri due giorni. I feriti stanno cercando di raggiungere le strutture sanitarie di Gaza Sud, a causa degli attacchi in corso e del collasso delle infrastrutture. Secondo il ministero della Salute palestinese, sono ormai più di 54.600 i palestinesi uccisi da quando Israele ha lanciato la campagna militare in risposta all’attacco transfrontaliero dei militanti di Hamas il 7 ottobre 2023, in cui sono stati uccisi 1.200 israeliani e rapiti i circa 250 ostaggi.

L’Idf intanto ha diffuso documenti di intelligence che dimostrerebbero che il “portavoce della Protezione Civile nella Striscia di Gaza” non è semplicemente sotto l’influenza di Hamas, ma sarebbe un vero e proprio agente del movimento islamista. Secondo l’esercito israeliano, Mahmoud Zabar Tafesh Bassal è un terrorista attivo di Hamas. In uno dei documenti diffusi viene descritto come capo di una cellula dell’intelligence di Hamas per la “Quinta Brigata: Occhio di Golia“. Un altro lo definisce “custode dell’ordine” e un terzo “vice comandante di plotone”. Un riepilogo generale lo colloca nel battaglione Zeitoun della brigata di Gaza City (Hamas aveva cinque brigate, due nel nord di Gaza, una nel centro di Gaza, una a Khan Yunis e una a Rafah). Secondo l’Idf, Bassal “ha svolto il ruolo di portavoce della Protezione Civile per un lungo periodo di tempo e abusa del suo ruolo diffondendo informazioni false e non verificate ai media internazionali, attribuendo erroneamente crimini di guerra a Israele e presentando dati inventati che hanno causato una grave distorsione della realtà sul campo”.

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