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L’amministrazione Trump chiude un programma di ricerca sul vaccino contro l’Hiv: tagliati 258 milioni

La notizia, riportata dal Nyt, è stata rivelata da un funzionario in incognito: "I vertici non sostengono più il proseguimento della ricerca"
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È stato chiuso definitivamente un programma da 258 milioni di dollari che si era rivelato determinante per la ricerca di un vaccino contro l’Hiv. È questo l’ultimo colpo di grazia inferto dall’amministrazione Trump alla ricerca e, nella fattispecie, a iniziative legate alla lotta contro l’Aids e alla prevenzione della malattia. Lo scrive il New York Times da cui si apprende che la notizia è stata comunicata da funzionari della divisione Hiv del National Institutes of Health ai responsabili del programma della Duke University e dello Scripps Research Institute. Un programma che si basava su un approccio diverso alla malattia, che studiava cioè le risposte immunitarie dell’organismo al virus grazie ai cosiddetti “anticorpi neutralizzanti“. Un programma che era stato possibile avviare e condurre, finora, grazie a finanziamenti provenienti da bandi assegnati nel 2019.

“I consorzi per lo sviluppo di vaccini e immunologia contro l’Hiv/Aids sono stati esaminati dai vertici del National Instituts of Health che non ne sostengono il proseguimento”, ha fatto sapere, sotto anonimato, un alto funzionario dell’agenzia. Il programma era applicabile a una vasta rosa di trattamenti per altre malattie, inclusi farmaci anti-Covid, antidoti contro serpenti e terapie per malattie autoimmuni. Un programma che, oltre ai team della Duke University e dello Scripps Research Institute, coinvolgeva anche altri partner di ricerca. “Il Nih prevede di spostare la sua attenzione verso l’utilizzo degli approcci attualmente disponibili per eliminare l’Hiv/Aids”, ha aggiunto il funzionario che ha rivelato informazioni senza autorizzazione.

Una mossa politica che non dovrebbe sorprendere dopo i tagli ai finanziamenti sostenuti dalla seconda amministrazione Trump durante questi mesi. Eppure la decisione lascia interdetti, come ha detto l’immunologo Dennis Burton, alla guida del programma presso l’Istituto Scripps: “Trovo estremamente deludente che, in questo momento critico, i finanziamenti per programmi di ricerca di grande successo sui vaccini contro l’Hiv debbano essere sospesi”. Inoltre, il National Institute of Health ha anche interrotto i finanziamenti per la sperimentazione clinica di un vaccino prodotto da Moderna sempre contro l’Hiv e altri fondi destinati a Stati e territori federali per la prevenzione dell’Hiv sono stati ulteriormente trattenuti dal governo centrale. Provvedimenti che stanno piovendo su Stati come il Texas e la Carolina del Nord provocando l’inevitabile licenziamento di molti dipendenti del settore quale ovvio effetto collaterale. “La pandemia di Hiv non potrà mai essere risolta senza un vaccino, quindi bloccare la ricerca su un vaccino finirà per uccidere le persone”, ha riferito John Moore, ricercatore al Weill Cornell Medical di New York, mentre tutto tace dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani che ancora non ha rilasciato commenti in merito.

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