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“È il coma della Lazio. La sensazione che non ci sia più niente da sognare. Il tifoso non è ‘cliente’. Non è solo soldi”: lo sfogo di Tommaso Paradiso contro Lotito

Il cantante e noto tifoso biancoceleste ha scritto una durissima lettera al presidente: "Dopo 21 anni desideriamo tutti voltare pagina. Faccia un passo indietro"
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“Dopo 21 anni desideriamo tutti voltare pagina. Non dico per vincere, ma per tornare almeno a sognare”. Comincia con queste parole la lettera pubblicata oggi dal Corriere dello Sport di Tommaso Paradiso, noto cantante ed ex frontman dei Thegiornalisti, in cui ha voluto esprimere il suo disappunto da tifoso biancoceleste rivolgendosi direttamente a Claudio Lotito. La Lazio ha infatti chiuso amaramente la sua stagione: la squadra di Baroni ha perso contro il Lecce nell’ultima giornata di Serie A, mancando così l’accesso alle competizioni europee per il prossimo anno.

“C’è bisogno di aria nuova. Il coma. È il coma della Lazio. La sensazione che non ci sia più niente da sognare, niente a cui aggrapparsi. Ogni stagione è uguale alla precedente: un piccolo passo avanti, poi due indietro. Mancano idee, mancano risorse. La Società Sportiva Lazio si regge soltanto sul portafoglio dei tifosi: paghiamo maglie, abbonamenti, biglietti, piattaforme. Tutto. E riceviamo in cambio sempre la stessa comunicazione: un messaggio lontano, distante, impersonale. Come se Formello fosse un altro mondo”, ha scritto Tommaso Paradiso.

Il celebre cantante ha quindi chiamato in causa Claudio Lotito: “Il Presidente non ha capito, o non vuole capire, che il tifoso non è ‘cliente’. Non è solo ‘soldi’. E se caccia solo i ‘soldi’, il tifoso, prima o poi, lo caccia. Da 21 anni assistiamo a uno scontro frontale che si ripete, come se non si potesse mai davvero cambiare corsia. È una guerra inutile che genera solo divisioni. Una spirale che consuma tutti, sempre allo stesso modo. Sempre. Con tutto il rispetto, io vengo da una provincia, sono cresciuto con la storia della Lazio nel cuore: quella dell’eroismo, della battaglia. Non mi basta più ‘sopravvivere’, voglio tornare almeno a sognare. Caro Presidente, se potessi darle un consiglio, le direi di fare un passo indietro, proprio per permetterci di farne uno avanti”.

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