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“Non abbiamo abbastanza patate”: Putin ammette la crisi dei raccolti in Russia. E ordina a Lukashenko di aiutarlo

Il capo del Cremlino ha riconosciuto le difficoltà del settore agricolo, che hanno fatto schizzare anche i prezzi dei tuberi. Ma anche a Minsk sono diventati merce rara
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“Ho incontrato rappresentati di vari settori, anche dell’agricoltura. È emerso che non abbiamo patate a sufficienza”. Vladimir Putin, arrivato al terzo anno di guerra con l’Ucraina, ammette la carenza dei tuberi, considerati il “secondo pane” della popolazione. Una crisi a cui Mosca vuole fare fronte chiedendo aiuto alla Bielorussia di Lukashenko, solido alleato del Cremlino. “Dobbiamo coltivare abbastanza patate affinché siano sufficienti per la Bielorussia e per la Russia“, ha ordinato il dittatore di Minsk, che ha chiesto al suo Paese un aumento della produzione, come riporta l’agenzia BelTa. “Dobbiamo aiutare i fratelli russi”, ha continuato, promettendo “guadagni”. Ma la carenza sul mercato russo non riguarda solo le patate: istruzioni analoghe sono infatti arrivate dal leader bielorusso per barbabietole, carote, cipolle e crauti. A sollevare il problema è stato il Moscow Times, secondo cui Putin ha riconosciuto sempre maggiori difficoltà in Russia per raccolti deludenti che hanno fatto schizzare i prezzi delle patate. Vista la criticità della situazione, il capo del Cremlino ha quindi precisato di aver parlato con Lukashenko, alla guida dal 1994 di un Paese che molto dipende dall’agricoltura.

Ma le patate sono diventate una merce rara anche in Bielorussia, ha scritto nei giorni scorsi Le Monde, sottolineando come per mesi la popolazione si sia lamentata delle difficoltà nel reperire quello che di fatto è l’alimento base della popolazione e come tra gennaio e marzo i prezzi siano saliti del 10%, mentre è precipitata la qualità. Secondo gli esperti, ha scritto il giornale francese, il problema è nato in gran parte per i prezzi fissati dallo Stato, che hanno di fatto reso poco redditizie le vendite sul mercato interno. Il malcontento è arrivato al punto di costringere Lukashenko a intervenire pubblicamente, fino a puntare il dito contro l’esportazione di grandi quantitativi verso la Russia. E ieri l’agenzia russa Interfax ha riferito della decisione di Minsk di revocare un divieto, in vigore da anni, sulle importazioni di frutta, verdura e tuberi dall’Ue.

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