Musk attacca la legge di bilancio cruciale per Trump e lascia il Doge: si concentrerà sulle aziende

La luna di miele è già finita. Elon Musk lascia il Doge e molla Donald Trump dopo aver criticato il “Big, beautiful bill” appena approvato dalla Camera, che traduce in pratica le sue principali promesse elettorali. Una decisione con effetto praticamente immediato ma che il miliardario covava da tempo, spinto anche dalla necessità di allontanarsi dalla politica per salvaguardare le sue aziende. La “scusa” perfetta è diventata il maxi pacchetto fiscale caro al presidente degli Stati Uniti: “Aumenta il deficit e mette a rischio il lavoro del Dipartimento per l’Efficienza del governo”, ha affermato senza giri di parole. Non ha fatto menzione del fatto che taglia gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche e gli investimenti in rinnovabili, a danno di Tesla. L’amministrazione Trump ha confermato l’uscita ufficiale dell’uomo più ricco del mondo dal suo ruolo pubblico.
Evidentemente amareggiato, Musk ha difeso il suo Doge divenuto – sostiene – “il capro espiatorio di tutto quello che accade”. E ha attaccato la burocrazia federale: “È molto peggio di quello che pensassi. Migliorare le cose è una battaglia tutta in salita”, ha ammesso. Poi ha criticato il “big, beautiful bill” che il tycoon vuole diventi legge il prima possibile. Un provvedimento, sostiene Musk, “può essere ‘big’ o ‘beautiful’, ma non penso possa essere tutti e due“.
Secondo le stime, il provvedimento farà lievitare il deficit statunitense di 3.800 miliardi di dollari in dieci anni, di fatto annullando anche l’ambizioso obiettivo del Doge di eliminare gli sprechi nella spesa pubblica per 1.000 miliardi. E gli sforzi del Dipartimento di Musk si scontrano anche con le spese pazze di Trump e del Pentagono per la parata del 14 giugno per celebrare i 250 anni dell’esercito. L’evento – che cade il giorno del 79mo compleanno del presidente – costerà fra i 25 e i 45 milioni di dollari. Sarà un vero e proprio show, e vi parteciperanno 6.700 soldati, molti dei quali in uniformi d’epoca, 28 carri armati Abrams, 50 elicotteri e 34 cavalli. Ci saranno anche bombardieri B-25 dell’era della Seconda Guerra Mondiale e i cantanti country Noah Nicks e Scotty Hasting.
La presa di posizione di Musk contro il suo capo sul progetto di legge di bilancio è inevitabilmente destinata ad alimentare le tensioni all’interno del partito repubblicano. Il disegno di legge è stato approvato con un solo voto di scarto alla Camera, e in Senato la strada appare ancora più difficile. I falchi conservatori temono infatti che il provvedimento sia una “bomba a orologeria” per i conti pubblici americani, oltre a mettere a rischio le elezioni di metà mandato tagliando i programmi di assistenza cari agli americani in nome dell’America First.
“Ora che il mio periodo in qualità di Special Government Employee si avvia a conclusione, vorrei ringraziare il presidente Trump per l’opportunità di ridurre gli sprechi”, ha scritto in un post su X, Musk riferendosi all’incarico che prevede un tempo massimo di 130 giorni. “La missione del Doge non farà che rafforzarsi nel tempo, diventando uno stile di vita nel governo”, ha aggiunto poi più tardi con toni ben differenti rispetto alle interviste delle ore precedenti.
Al voto del prossimo anno Musk guarderà a distanza: pur ammettendo che il suo lavoro al Doge non è terminato, il miliardario ha confermato che prenderà le distanze dalla politica – “vi ho trascorso un po’ troppo tempo” – e assicurato il totale impegno verso le società del suo impero. SpaceX arriva infatti dall’ennesimo lancio fallito di Starship che allontana il sogno di Marte. Le vendite di Tesla sono in forte calo così come il suo utile, crollato del 71% nel primo trimestre. Il miliardario tornerà quindi a tempo pieno al quartier generale di Tesla, ferito – si racconta – dal sentirsi trattato ingiustamente da Washington e arrabbiato.