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Ultimo aggiornamento: 19:51 del 28 Maggio

“Non si può stare in silenzio davanti allo sterminio di Gaza”. Conte, Schlein, Fratoianni e Bonelli uniti: “In piazza il 7 giugno”

I leader di Pd, M5s e Avs lanciano il corteo contro i massacri nella Striscia per mano dell'esercito di Israele. "Cambiare piattaforma della manifestazione? No, nasce da una mozione unitaria. Chi non la vuole farà le sue valutazioni"
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I partiti di centrosinistra, guidati da Giuseppe Conte, Elly Schlein, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni hanno convocato fuori da Montecitorio i giornalisti per annunciare la manifestazione che si terrà il prossimo 7 giugno, a Roma, in sostegno della popolazione di Gaza. Il corteo partirà alle 14 e terminerà a piazza San Giovanni. “Noi le luci le abbiamo già accese da tempo, le abbiamo accese anche in Parlamento, le abbiamo accese in varie iniziative – dice il leader M5s Giuseppe Conte – Abbiamo una mozione unitaria che sarà la base anche di questa iniziativa. Perché tutti possano richiamare l’attenzione anche internazionale su quello che sta succedendo. Per dire basta a questo massacro, basta a questo silenzio assordante del nostro governo, a questo balbettio insignificante dell’Unione Europea. Noi ci siamo e non siamo disponibili a volgerci dall’altra parte. Tutti sono invitati a partecipare”. Un corteo, aggiunge la segretaria del Pd Elly Schlein, “per dire basta alla complicità che vediamo, per dire basta anche ai silenzi di questo governo che sta tradendo la tradizione diplomatica e di pace di questo nostro paese. La storia giudicherà dove siamo stati davanti a questo sterminio costante, davanti all’uso della fame come arma di guerra, davanti a quello che stiamo vedendo con più di 15mila bambini e bambini palestinesi che sono stati uccisi”.

Il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni sottolinea: “Auspichiamo convergenze, larghe convergenze, verso una manifestazione che ha l’obiettivo di dire basta, basta al massacro, all’orrore, all’ecatombe umanitaria, al naufragio del diritto internazionale, ai crimini di guerra di cui il governo di Benjamin Netanyahu si sta macchiando giorno dopo giorno nel silenzio complice di troppa parte della comunità internazionale e nel silenzio complice e codardo del nostro governo che, anche quando l’Europa ha dato timidi segni di risveglio, si è girato dall’altra parte, che ha scelto di sedersi dalla parte sbagliata della storia”.

Cambiare la piattaforma come dicono Renzi e Calenda? “Noi abbiamo avanzato una proposta, abbiamo una piattaforma che è il frutto di una mozione parlamentare che abbiamo costruito, è unitaria, l’abbiamo presentata in Parlamento, è il frutto di due missioni a Rafah, è il frutto di un percorso, tutto in positivo – risponde Fratoianni -. La nostra è una proposta politica chiara. Le manifestazioni si convocano così. Non è che si convocano e poi qualcuno cambia la piattaforma, chi non vuole la piattaforma fa le sue valutazioni”. “La piattaforma è quella della mozione unitaria, presentata in Parlamento e votata in Parlamento”, ha ribadito Schlein. “Possiamo mai cambiare pensiero? Possiamo mai cambiare azioni concrete da perseguire? Scusate…”, ha aggiunto Conte ponendo domande retoriche.

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