Il mondo FQ

Consulente col porto d’armi ritirato, Lollobrigida minaccia querele: “Non lavora con noi”. Le foto e i post dell’uomo dicono il contrario

Per il titolare dell'Agricoltura "Gennaro Barra non ha rapporti di consulenza con me o col ministero". E annuncia di aver presentato denunce. Ecco cosa non torna
Commenti

Dieci giorni fa ilFattoQuotidiano.it ha pubblicato in esclusiva le bozze del disegno di legge, targato Francesco Lollobrigida, sulla tutela della fauna selvatica e il prelievo venatorio. Si tratta della riforma che punta a stravolgere la 157/92, liberalizzando la caccia a svantaggio delle aree protette, della biodiversità del Paese, degli animali – di cui si vuole far strage – e dell’incolumità delle persone che frequentano boschi, campagne e – addirittura – spiagge. Qualche giorno dopo, ilFatto.it ha scoperto che tra i consulenti del ministero c’è Gennaro Barra, responsabile caccia di Fratelli d’Italia per la Regione Campania. Sarebbe tutto normale, se non fosse che nel 2022 la Questura di Salerno ha ritirato a Barra la licenza di porto di fucile a uso caccia per un contenzioso nato con un vicino e un tecnico comunale per quelli che allora erano considerati presunti abusi edilizi.

Contattato telefonicamente, Barra ha confermato di essere consulente del ministro (è stata la prima domanda che gli abbiamo rivolto). Successivamente ha confermato la vicenda per la quale gli è stato ritirato il porto d’armi assicurandoci che “entro un mese me lo restituiscono”. L’articolo che tratta questa storia è uscito il 22 di maggio. Lo stesso giorno Lollobrigida, attraverso una nota stampa, ha fatto sapere che smentisce “la notizia secondo la quale sussisterebbe tra il sig. Gennaro Barra e me o con il Ministero un rapporto di consulenza a qualsiasi titolo. Tale notizia è stata anche ripresa da alcuni onorevoli colleghi, che invito a comportamenti più corretti”. Lollobrigida ha annunciato di aver “già dato mandato ai legali per tutelare nelle sedi opportune la mia immagine e quella del ministero dell’Agricoltura”. In sostanza, annuncia di presentare una querela. Intervistato domenica dal giornale “amico”, il Secolo d’Italia, il ministro ha confermato che “ho dato mandato ai legali perché garantiscano l’immagine mia e del Masaf. Questo signore (Gennaro Barra, ndr) non ha alcun rapporto di consulenza con il Ministero ed escludo conosca il testo che verrà predisposto”.

Lollobrigida dunque esclude che Barra abbia in qualche modo avuto un ruolo di consulenza nella redazione del disegno di legge sulla caccia. Peraltro intende tutelare la propria immagine e quella del ministero perché, probabilmente, non gli va giù che una persona a cui è stato ritirato il porto d’armi venga accostato a chi ha contribuito a scrivere la riforma sul prelievo venatorio. Ed è del tutto comprensibile. Non è chiaro, però, perché al ministro stia bene che Barra (che definisce “questo signore”) sia responsabile caccia per la Regione Campania del suo stesso partito. E ciò almeno da agosto 2024, quando Barra pubblica sui social una foto in compagnia di Lollobrigida e la scritta “Responsabile caccia FDI Regione Campania” con tanto di logo di partito. Cioè quando, come sappiamo, era senza porto d’armi già da due anni.

Al di là di questo, tre giorni dopo l’uscita dello scoop de ilFatto.it sulle bozze del ddl, Barra pubblica un post su Facebook in cui scrive che “ho personalmente letto e dato un piccolo contributo alla modifica della legge 157/92 in qualità di consulente, in presenza del sottosegretario La Pietra (Patrizio, che tiene i rapporti per Lollobrigida con le associazioni venatorie, ndr) e il capo ufficio legislativo Federico Di Matteo“. Quindi ha letto il ddl (in anteprima), ha dato un contributo “in qualità di consulente” e per di più in compagnia del sottosegretario La Pietra e del dottor Di Matteo (che, ci si immagina, non siano soliti invitare negli uffici del ministero amici e parenti per visite di piacere). Il 2 di aprile – la data è importante – lo stesso Barra pubblica due foto sui social: la prima lo ritrae nel corridoio del ministero dell’Agricoltura; la seconda fuori dall’ufficio del capo di gabinetto del ministro. Sotto le due foto scrive: “Oggi al Masaf per incontri tecnici”. In quei giorni gli uffici del ministero stavano lavorando alla stesura della riforma, promessa da Lollobrigida a inizio anno. La bozza del disegno di legge, letta da ilFatto.it, che reca l’intestazione del ministero dell’Agricoltura porta la data del 15 di aprile.

Ma c’è dell’altro. La mattina in cui esce l’articolo sulla consulenza tra Barra e il ministero, il post di Facebook sopracitato viene subito modificato. Ecco come: “Ho personalmente letto e dato uno sguardo alla modifica della legge 157/92 in qualità di consigliere volontario, in presenza del sottosegretario La Pietra e il capo ufficio legislativo Federico Di Matteo”. Quindi ora Barra ha soltanto “dato uno sguardo” alla riforma, non più in qualità di consulente – parola che ovviamente sparisce – ma di “consigliere volontario”. Ma non è finita, perché il post viene modificato una seconda volta. Alla fine viene aggiunto “in un incontro informale”. Pubblichiamo qui sotto gli screenshot del post originale, dei due post modificati dopo l’uscita dell’articolo e di Barra al ministero dell’Agricoltura in data 2 aprile.

Mail: [email protected]
Instagram

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione

OSZAR »