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Da Fontainebleau a Chantilly, dallo château di Napoleone alla dimora di Maria Antonietta: viaggio alla scoperta dei castelli segreti a un’ora Parigi

Un’infinità di castelli e dimore reali fioriscono a pochi chilometri dalla capitale francese, testimoni illustri del passato nazionale e memori dei celebri personaggi che vi abitarono

Testo di Marie-Isabelle Corradi
Da Fontainebleau a Chantilly, dallo château di Napoleone alla dimora di Maria Antonietta: viaggio alla scoperta dei castelli segreti a un’ora Parigi

Se Versailles è nota al mondo come la reggia reale per eccellenza, un’infinità di castelli e dimore reali fioriscono a pochi chilometri dalla capitale francese, testimoni illustri del passato nazionale e memori dei celebri personaggi che vi abitarono. Luoghi incantevoli, dove si incontrano storia, arte e natura, il tutto a portata di mezzi pubblici. Per offrirsi un po’ di “charme à la française” senza cadere nei clichés.

Château de Malmaison- Acquistato da Josephine de Beauharnais (1763-1814) appena sposata con Bonaparte nel 1790, la Malmaison divenne presto la residenza privilegiata dalla prima moglie dell’Imperatore ed una delle dimore più amate da Napoleone stesso. Dalle dimensioni contenute rivela un’architettura ed una decorazione di un’omogeneità rara, arricchite dal fatto che gran parte degli arredi ed oggetti esposti sono ancora quelli originali. Fra di essi spiccano i preziosi mobili in stile Impero con teste di sfinge e zampe di leopardo, ma anche l’arpa personale dell’Imperatrice, un prezioso nécessaire da toilette e il cofanetto intarsiato dove conservava i suoi amatissimi gioielli. Al secondo piano cimeli e documenti ritracciano il periodo della cattività di Napoleone a Sant’Elena fino alla sua morte nel 1821. Impressionante la sua maschera mortuaria realizzata appena poco dopo il decesso. Merita infine una lunga sosta il parco circostante di sei ettari dove crescono essenze rare ed un magnifico roseto, testimone della passione sfrenata di Joséphine per le rose di ogni specie.

Château de Chantilly- Questo delizioso castello il cui nome evoca inevitabilmente la panna montata oppure l’ippodromo prediletto dell’Aga Khan, vive nel ricordo dei fasti del Grand Condé (1621-1686), cugino del Re Sole e di quelli del Duca di Aumale (1822-1897), figlio del re Luigi-Filippo, due dei suoi emeriti proprietari. Con una pinacoteca che raccoglie la seconda più importante collezione di dipinti antichi in Francia dopo il Louvre – con tele firmate Raffaello, Rembrandt e Botticelli – un parco di 115 ettari disegnato nel 1662 da André Le Nôtre (1613-1700), celebre paesaggista delle residenze reali del Seicento, e un Museo del Cavallo, il sito merita senza dubbio una visita. Fiore all’occhiello di Chantilly sono le sue Grandes Écuries (1710-1735), la testimonianza più nobile di questo tipo di architettura del Settecento. Ai tempi dei principi di Condé ospitavano ben 240 cavalli, 500 cani e un centinaio di membri del personale; oggi accolgono strabilianti spettacoli di dressage.

Château d’Ecouen- Campato su di un’altura che domina la pianura, circondato da un fitto bosco questo castello dall’aspetto semi-difensivo con tanto di fossato, racchiude le favolose collezioni del Musée national de la Renaissance, unico in Francia dedicato interamente alle arti decorative del Rinascimento. Venne edificato fra il 1538 e il 1550 per il connotabile Anne de Montmorency (1493-1567), valoroso uomo di battaglia e potente cortigiano che ebbe i favori del re Francesco 1°, figura di spicco del partito cattolico durante le guerre di Religione che incendiarono la Francia durante il Cinquecento. Nelle sue sale, esposta in maniera particolarmente suggestiva la notevole collezione di capolavori dal 16° al 17° secolo rievoca lo sfarzo delle corti europee rinascimentali: arredi, tappezzerie, ricami, ceramiche, vetri soffiati e smalti rappresentano un contesto decorativo d’eccellenza, completato da camini dipinti, fregi, pavimenti in maiolica e boiserie intarsiate. Fra pezzi di rarissima oreficeria rinascimentale, spicca la straordinaria statuetta di Daphné, dal corpo in argento dorato sormontato da un incredibile ramo di corallo rosso, opera del grande orefice tedesco Wenzel Jammitzer (1508-1585).

Château de Compiègne- A nord di Parigi, ecco un’altra imperdibile dimora cara a Napoleone e ai suoi. Castello elegante e armonioso circondato da un bosco immenso, Compiègne si presenta come un capolavoro di architettura neoclassica elevato fra 1751 e 1781 sotto il regno di Luigi XV. D’un classicismo impeccabile, la sua facciata perfettamente armoniosa contrasta con l’esuberanza e lo stile eclettico della sua decorazione interna. Si passeggia attraversa quelli che furono gli appartamenti di Luigi XVI, di Napoleone e della sua prima moglie Joséphine, per finire con quelli più romantici di Napoleone III (1808-1873) e dell’imperatrice Eugénie (1826-1920). Tanto amato infatti dagli ultimi imperatori di Francia, il castello ospita il Museo del Secondo Impero e il Museo dell’Imperatrice, che ritracciano la vita di corte, mondana e artistica della Francia di metà Ottocento.

Château de Fontainebleau- Circondato da una vasta foresta, il castello di Fontainebleau incarna un certo stile di vita del Rinascimento francese sfarzoso fatto di balli, di feste, di tornei e impregnato d’amore cortese. È anche il testimone della passione dei Francesi dell’epoca per le arti italiane: furono infatti numerose le maestranze transalpine ad essere convocate per decorarlo. Fra di esse, Rosso Fiorentino (1495-1540) e Primaticcio (1504-1570), autori della preziosa decorazione a stucco ed affreschi della Galerie François Ier (1528-1530). Celebre per il suo particolarissimo scalone d’ingresso a ferro di cavallo, fu anche molto amato da Napoleone di cui era una delle residenze favorite; un piccolo museo raccogli ricordi e cimeli legati alla sua vita e a quella della sua famiglia. La leggenda vuole che proprio qui disse addio ai suoi fedeli soldati nel 1814 prima di partire per l’esilio. Da non mancare infine, il Boudoir de la Reine (1777), un delizioso salottino con decoro a grottesca immaginata espressamente per Maria-Antonietta, frequentatrice regolare del castello.

Château de Vaux-le-Vicomte- Solitario in mezzo ad una campagna rigogliosa, il castello di Vaux-le-Vicomte voluto da Nicolas Fouquet (1615-1680), sovrintendente alle Finanze di Luigi XIV, rappresenta l’uno dei capolavori assoluti di architettura francese del Seicento. Questa favola di pietra e luce, di giardini e fontane, è passato alla storia per esser stato il teatro della sontuosa festa offerta da Fouquet al Re Sole il 17 agosto 1661. Geloso di tanta magnificenza, Luigi XIV lo fece arrestare per imprigionarlo a vita, con l’accusa (infondata) di malversazione. Maestoso senza essere ostentato, elevato su di una terrazza circondata da splendidi giardini alla francese, il castello preannuncia i fasti di Versailles. Il Grand Salon, salone ovale dei ricevimenti dalle proporzioni perfette è rimasto incompiuto dopo l’arresto di Fouquet. I Giardini, disegnati da André Le Nôtre contano fra i giardini più belli di Francia. Come era di gusto all’epoca, offrono tutta una serie di “effetti speciali”: fontane, giochi d’acqua e sceneggiature teatrali con messa in prospettiva. Durante le serate estive per le visite in notturna, il castello viene illuminato da centinaia di candele: uno spettacolo incantato che rimanda come per magia a quella festa prodigiosa di una notte d’agosto del 1661…

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