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Kaja Kallas guerrafondaia? Quant’è facile alzare i toni quando si è tra gli intoccabili

E poi qualcuno si chiede perché ai popoli del Vecchio Continente non piaccia affatto l’Europa di Bruxelles… Incredibile, vero?
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di Eugenio Lanza

“Abbiamo sentito le dichiarazioni dagli Stati Uniti. Se Mosca non accetterà un cessate il fuoco incondizionato, ci saranno misure forti”. Così parlò giorni fa l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Vale a dire, la signora Kaja Kallas. Una patetica guerrafondaia, innamorata delle armi e ossessionata dal livore verso la Russia.

“Dagli Stati Uniti abbiamo sentito che senza una tregua ci sarebbero state delle reazioni forti, delle conseguenze, e ora vogliamo vedere queste conseguenze”, ha ribadito più convinta che mai la novella lady di ferro. Ella getta costantemente benzina sul fuoco di un conflitto già molto cruento; che la sua Unione Europea, insieme al Regno Unito e agli States, nei mesi ha fatto di tutto per non arrestare. Almeno fino all’elezione di Trump: l’imprevedibile ed eccentrico tycoon tornato a dimorare nella Casa Bianca. Quel pittoresco ed incontenibile leader che però, come per uno scherzo del destino e della fisiognomica, prende le decisioni più prevedibili e pragmatiche dell’intero Ovest del globo. Tranne che in Israele naturalmente, dove un “regime change” non sarebbe possibile, perché il regime da far cadere sarebbe capace di ribaltare anche lui. E dunque silenzio assenso al genocidio.

Tornando alla dottoressa Kallas, e alle sue intemerate da generale Ripper, registriamo semplicemente come questa figura sia a capo di un dicastero comunitario. E poi qualcuno si chiede perché ai popoli del Vecchio Continente non piaccia affatto l’Europa di Bruxelles… Incredibile, vero?

Minacce, sanzioni, e soldi dati a Zelensky per mandare i giovani a morire in guerra, nell’inferno che è da anni il Donbass. Naturalmente parliamo dei tanti ragazzi scelti tra i figli delle povere famiglie ucraine eh, quelle invase da oriente e sfruttate da occidente, per capirci. Curiosamente quasi nessuno, vi segnalo per dovere di cronaca, proviene invece dalle file dei colleghi o dei connazionali dei Supercommissari europei. Tipo quelli che vanno in brodo di giuggiole quando ritratti col lanciamissili in mano. Ah già, si tratta sempre di lei. Cribbio. A questo punto tanto vale parlarle direttamente, da basso cittadino europeo (poco sotto la media, dai) ad Alta rappresentante europea (più in alto c’è solo la Presidentissima credo).

Vuole intraprendere azioni forti, Kallas? Pensa che questo faccia il bene dell’Ucraina? Crede di averne la possibilità? Lo faccia, allora. Non deleghi il compito a Washington. Usi i suoi poteri per far tremare il Cremlino, se crede sia possibile e necessario. Temo però che Londra e Parigi, per fortuna, non siano ancora d’accordo. Perché i fantasmi di Napoleone e Churchill staranno anche aleggiando tra l’Eliseo e Downing Street, ma quelli di Waterloo e di Gallipoli pure. Soprattutto, confido che 1600 Pennsylvania Avenue spegnerebbe certi ardimenti bellici sul nascere.

Quanto è facile alzare i toni quando si è tra gli intoccabili, e a dire il vero anche tra gli irrilevanti. Dico bene? Più difficile è sedersi a un tavolo delle trattative e cercare la pace con serietà e pazienza. Cioè quel compito per cui Lei sarebbe profumatamente pagata; ma che per negligenza si sono invece avocati altri attori internazionali. Turchia, Arabia Saudita, ovviamente gli Usa, e forse persino la Santa Sede. Insomma, chiunque eccetto Lei e i suoi colleghi. Cioè tutti tranne l’Europa, passerelle a parte. E allora, Vicepresidentessa cara (a pochi), continui a lanciare questi peana in privato se può, così da non disturbare il mondo. Perché esso, dopo tanto soffrire, vorrebbe finalmente far tacere i cannoni (e forse anche lei).

Appassionata delle armi scariche, intoccabile come un De Niro d’annata, e dotata di notevoli capacità recitative. Ma certo! Io ce l’ho un ruolo perfetto per lei. Un soliloquio da recitare allo specchio, per rendersi latore di un celebre messaggio adeguato al suo stile, di cui sarebbe anche degna destinataria. “Sei solo chiacchiere e distintivo! Chiacchiere e distintivo!”.

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