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Bollette, il Tar boccia le delibere Arera sul rientro degli utenti vulnerabili nel sistema di tutele graduali

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Il Tar della Lombardia ha bocciato le delibere emanate dall’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), in applicazione della norma introdotta dal presidente della Commissione Attività produttive della Camera, Alberto Gusmeroli, per consentire agli utenti vulnerabili del mercato libero dell’elettricità e del servizio tutelato dell’energia di rientrare nel sistema a tutele graduali. Lo rende noto il Codacons citando la sentenza del Tribunale amministrativo.

“La conseguenza più grave sembra essere quella di autorizzare le società dell’energia che operano nel Servizio a Tutele Graduali a rifiutare i clienti vulnerabili che provengono da altri mercati, privandoli delle condizioni più favorevoli esistenti e di un risparmio medio sulla bolletta della luce stimato in 113 euro annui a utente”.

Il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso presentato da Illumia, Enel, Edison contro le delibere dell’Autorità dell’Energia, introdotte in base alla norma approvata nell’iter parlamentare del ddl concorrenza, per permettere ai clienti domestici del settore elettrico vulnerabilità di passare al Servizio a Tutele graduali se lo ritengono più conveniente.

In particolare il Tar ha annullato le delibere di Arera 10/2025 e la successiva 48/2025 perché “l’Autorità non solo non ha stimato il potenziale numero di clienti vulnerabili che avrebbe esercitato la facoltà di chiedere l’accesso, ma non ha nemmeno valutato l’impatto che l’art. 24 della Legge 193/2024 – attuata secondo le contestate modalità definite dall’Autorità, senza prevedere meccanismi di compensazione, avrebbe avuto sull’equilibrio economico-finanziario degli esercenti il Stg a fronte del prevedibile aumento dei costi operativi e dei costi efficienti, componenti essenziali della tariffa”. In pratica non si è tenuto conto degli eventuali oneri per le società elettriche della norma e quindi il Tar ha annullato l’obbligo ad accettare il passaggio.

“Ancora una volta gli operatori energetici, grazie al loro strapotere, si prendono gioco della politica”, afferma il Consumerismo No Profit, commentando la sentenza. “Non fa ridere tanto che lo faccia un operatore privato, ma quando ciò arriva anche da Enel, società (quotata in Borsa) partecipata dal Ministero dell’economia, si capisce che la politica ha veramente poca rilevanza nei confronti degli operatori con partecipazione pubblica”, afferma il presidente Luigi Gabriele.

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