“Non ha potuto godersi un solo giorno di pensione” con un filo di voce spezzato dall’emozione e dalla tristezza, Beth Hunt ha raccontato al Daily Mail la storia del suo patrigno 68enne Ronnie Haston, morto per mieloma multiplo fulminante. Ma la diagnosi non è stata tempestiva.
L’uomo ha iniziato a sentirsi male con sintomi come debolezza muscolare, affaticamento e stitichezza verso la fine di marzo 2024, ma il suo medico ha liquidato i sintomi del paziente come semplice “stitichezza”, così gli ha somministrato lassativi e gli ha detto di aspettare due settimane per poter fare le analisi del sangue.
Due settimane dopo la moglie, Anne, ha portato Haston di corsa in ospedale, dove gli è stato diagnosticato un mieloma multiplo e ha iniziato il trattamento, ma è morto il 6 aprile 2024. Beth Hunt ora corre una maratona per raccogliere fondi per la ricerca sul tumore del sangue e documenta tutto sul profilo Instagram.
La diagnosi, ha detto Hunt, è stata “uno shock totale per tutti noi. Era in forma e in salute, non aveva problemi di salute preesistenti”, ha detto, aggiungendo che i medici avevano detto alla famiglia di avere un “piano completo” per il trattamento, che includeva chemioterapia, radioterapia e un possibile trapianto di cellule staminali.
Ma dopo soli due cicli di chemioterapia, ha sviluppato la polmonite ed è morto nel giro di due giorni, il 6 aprile 2024, per insufficienza multiorgano (nota anche come MODS-Multiple Organ Dysfunction Syndrome, ndr). “Non ha potuto godersi un solo giorno di pensione con mia madre né realizzare nulla del futuro che avevano progettato insieme. Penso a Ronnie e a mia madre quando corro. L’ultimo anno senza di lui è stato terribile per lei. Se lei riesce a svegliarsi senza di lui e a mettere un piede davanti all’altro, allora anch’io posso fare un passo alla volta”.