L’Iran convoca l’incaricato d’affari francese: “Commenti offensivi” del ministro Barrot dopo la Palma d’oro a Panahi

L’Iran ha convocato l’incaricato d’affari francese a Teheran per protestare contro i commenti “offensivi” rilasciati da Parigi in seguito agli onori tributati al regista dissidente Jafar Panahi al Festival di Cannes, vincitore della Palma d’oro. “A seguito delle dichiarazioni offensive e delle accuse infondate rivolte dal ministro degli Esteri francese contro l’Iran, l’incaricato d’affari di Teheran è stato convocato al ministero”, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale Irna. In un messaggio su Xil capo della diplomazia francese, Jean-Noël Barrot, aveva scritto: “In un gesto di resistenza contro l’oppressione del regime iraniano, Jafar Panahi vince una Palma d’Oro che riaccende la speranza dei combattenti per la libertà ovunque”. Lo stesso regista dissidente e perseguitato per anni aveva fatto un appello parlando di libertà per il suo paese alla premiazione.
Irna riporta che l’incaricato d’affari francese è stato convocato da Mohammad Tanhaei, capo del Secondo Dipartimento per l’Europa occidentale del ministero degli Affari esteri iraniano. Nel corso dell’incontro, sempre secondo l’agenzia iraniana, Tanhaei “ha definito le affermazioni del ministro degli Esteri francese come una palese ingerenza negli affari interni dell’Iran” e “condannando tali posizioni irresponsabili e provocatorie, ha chiesto una spiegazione ufficiale al ministero degli Esteri francese al riguardo”.
Tanhaei, inoltre, “ha condannato l’abuso da parte del governo francese dell’opportunità di ospitare un evento cinematografico per promuovere i propri obiettivi politici contro la Repubblica islamica dell’Iran”, prosegue Irna. Il rappresentante di Teheran ha dichiarato: “Il governo francese, in quanto uno dei principali sostenitori del regime sionista (riferimento a Israele, ndr) nelle sue continue gravi violazioni dei diritti umani e umanitari, in particolare del diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione, non ha alcuna autorità morale per avanzare rivendicazioni in materia di diritti umani e accusare gli altri”. L’incaricato d’affari francese ha riferito che avrebbe trasmesso il messaggio al suo governo.