Cervia, uccisa da una ruspa in spiaggia: chi era Elisa Spadavecchia. Il 54enne che guidava il mezzo ha un precedente per omicidio stradale

Aveva 66 anni, era un’insegnante e si chiamava Elisa Spadavecchia, la donna, originaria del Barese e residente nella provincia di Vicenza, che sabato mattina è stata travolta e uccisa, mentre prendeva il sole, da una ruspa che stava lavorando sulla spiaggia a Pinarella di Cervia. Spadavecchia era in vacanza sulla riviera romagnola con il marito, un ufficiale dei carabinieri in congedo. L’allarme è stato lanciato da un bagnino della vicina torretta. “Stavo leggendo un libro quando ho sentito le urla e ho visto questo trattore fermo, all’inizio non avevo capito cosa era successo”, ha raccontato un turista ai microfoni della TgR Rai Emilia-Romagna. L’incidente è avvenuto in un tratto di spiaggia libera, all’altezza del bagno 70. Al vaglio degli inquirenti c’è la posizione di Lerry Gnoli, il 54enne che era alla guida del mezzo.
Gnoli è uscito dalla caserma dei carabinieri sabato in tarda serata con una denuncia a piede libero per omicidio colposo, senza misure restrittive. L’uomo aveva un precedente per omicidio stradale, risalente al 2022, con un processo concluso con condanna. La valutazione degli inquirenti, procura di Ravenna che con la pm di turno Lucrezia Ciriello coordina le indagini dei carabinieri, sarebbe legata al luogo dove si è verificato l’incidente: dal momento che la battigia è considerata demanio marittimo, il reato ipotizzato è stato appunto l’omicidio colposo e non invece l’omicidio stradale, che prevede la possibilità di un arresto in determinate condizioni. “Fa questo mestiere da 35 anni”, fa sapere l’avvocato dell’uomo. È “dispiaciutissimo per una tragedia immane, non si capacita di come possa essere successo e fa le condoglianze alla famiglia della donna”.
Proseguiranno intanto le indagini per chiarire la dinamica dell’incidente, davanti a diversi testimoni e la natura dei lavori svolti in spiaggia e potrebbe allargarsi l’inchiesta della Procura. L’obiettivo degli inquirenti, è quello di accertare perché l’autista del mezzo si trovasse lì e chi gli aveva dato l’incarico, circostanza che al momento non sarebbe stata ancora pienamente chiarita. A quel punto si valuteranno eventuali ulteriori responsabilità. Nei prossimi giorni si disporranno accertamenti anche sul mezzo sequestrato e probabilmente l’autopsia.