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“È come veleno per topi. Ho un sacco di zone morte nel cervello e ho dovuto reimparare a camminare”. Rachel Kelly inala “gas esilarante” per anni e rimane paralizzata

La 29enne era arrivata a spendere anche 220 dollari al giorno per otto bombole da due litri del composto chimico da inalare direttamente dall'erogatore

di Emanuele Corbo

Per Rachel Kelly il protossido di azoto era diventata una vera e propria dipendenza, le cui conseguenze non hanno tardato a manifestarsi in maniera piuttosto spaventosa. La 29enne americana ha infatti raccontato di essere rimasta parzialmente paralizzata in seguito all’uso del “gas esilarante” e di aver dovuto reimparare a camminare. Per questo ora vuole mettere le persone in guardia ed evitare che altri vadano incontro ai pericoli con i quali lei stessa sta ancora facendo i conti.

È il The Sun a riportare la storia di Rachel, che ha provato per la prima volta il protossido di azoto quando era poco più che ventenne, nel 2018: “L’ho scoperto a un concerto EDM. Lavoravo come barista in un bar proprio accanto a un locale. Avevo 21 anni all’epoca, l’euforia durò pochissimo e mi fece sentire completamente fuori di me. Nel 2022 ho ricominciato a lavorare al bar e tutti avevano iniziato ad assumere protossido di azoto attraverso queste bombole”.

La ragazza spiega come il “gas esilarante” fosse facilmente accessibile in quanto si poteva acquistare nei minimarket locali. Nel 2023 era arrivata a spendere 220 dollari al giorno per otto bombole da due litri del composto chimico da inalare direttamente dall’erogatore. La situazione inizia a precipitare nell’aprile 2024, quando durante un turno al bar le si intorpidiscono i piedi e la mano destra. “Sentivo i fianchi molto tesi. La gente pensava che fossi ubriaca e sembravo intossicata perché il protossido di azoto mi stava avvelenando il cervello. Avevo i piedi e la mano destra completamente intorpiditi e mi sembrava che i fianchi fossero rotti e riuscivo a malapena a camminare”.

Rachel va al pronto soccorso ma viene dimessa con la diagnosi di spasmo muscolare. Lo stesso giorno acquista un’altra bombola ma un’amica la incoraggia a tornare in ospedale invitandola a confessare l’uso di protossido di azoto. A quel punto viene ricoverata e in breve tempo perde la capacità di camminare perché i suoi nervi “morivano” e il suo corpo “si spegneva”. “Ho perso la capacità di muovermi in ospedale. Non riuscivo a tenere in mano il telefono, non riuscivo ad andare in bagno e dovevo cateterizzarmi. Non riuscivo ad andare in bagno da sola”.

Dopo 10 giorni di ospedale Rachel viene trasferita in un centro di riabilitazione dove trascorre un mese sottoponendosi a terapia occupazionale e fisioterapia per 30 ore a settimana. Nel corso di queste sedute impara di nuovo a camminare, scrivere, lavarsi i denti. Quindi è la volta del trasferimento a casa dei genitori dove per 5 mesi porta avanti la terapia e si deve servire di un deambulatore.

Oggi come sta la giovane donna? Deve ancora assumere farmaci orali a base di vitamina B12 e non riesce più a sentire alcune dita dei piedi. Le idee, però, sono chiare: vuole diventare un’assistente sociale per tossicodipendenti in futuro e sta esortando le persone a non inalare protossido di azoto perché “l’effetto di 30 secondi non vale la pena. Ora ho un sacco di zone morte nel cervello e non tornano. È come veleno per topi”.

“È come veleno per topi. Ho un sacco di zone morte nel cervello e ho dovuto reimparare a camminare”. Rachel Kelly inala “gas esilarante” per anni e rimane paralizzata
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