Il mondo FQ

Chiara Petrolini a processo in Corte d’assise per l’omicidio dei due figli sepolti dopo la nascita

Il primo parto è del 12 maggio 2023, il secondo del 7 agosto 2024. Secondo l’accusa li avrebbe assassinati appena nati, al termine di gravidanze di cui tutti erano all’oscuro
Commenti

Chiara Petrolini andrà a processo in Corte di assise a Parma, per tutti i reati contestati, con prima udienza fissata per il 30 giugno alle 9.30. È la decisione della giudice per l’udienza preliminare, Gabriella Orsi, nell’udienza preliminare per la 21enne di Traversetolo accusata di aver ucciso con premeditazione e sepolto i due figli neonati, nel giardino di casa. Il primo parto è del 12 maggio 2023, il secondo del 7 agosto 2024. Secondo l’accusa li avrebbe assassinati appena nati, al termine di gravidanze di cui tutti erano all’oscuro. Tagliò il cordone ombelicale che non fu richiuso e i bambini, nati vivi, morirono per choc emorragico.

Quando fu arrestata e messa agli arrestoi domiciliari la procura di Parma spiegò che l’ipotesi accusatoria, con cui avevano sostenuto la richiesta di carcere, è che Chiara Petrolini avesse un “disegno”: ovvero avere pensato di sopprimere il neonato che aveva in grembo (il secondo infanticidio era stato contestato successivamente agli esami sui resti del neonato, ndr). L’imputata ora vive nella villetta di famiglia (dopo il dissequestro) che si affaccia sul piccolo giardino dove sono stati sepolti i due neonati che aveva partorito. Gli inquirenti per la ragazza avevano chiesto il carcere, ma la Cassazione aveva annullato con rinvio l’ordinanza del Riesame stesso che a ottobre aveva disposto il carcere.

Nell’ordinanza i giudici del Riesame scrissero che aveva agito con “estrema lucidità. Inusitata freddezza esecutiva. Sconcertante assenza di scrupoli o remore. Apparente mancanza di qualunque ripensamento, oltre che di sfrontatezza”. Ma non solo i magistrati motivarono il provvedimento riconoscendo “inaffidabilità totale nelle relazioni personali anche più intime. Eccezionali capacità sia di nascondimento dei propri misfatti sia di mistificazione e dissimulazione. Mancanza di partecipazione e di compassione”.

La procura di Parma che per due volte aveva chiesto la misura cautelare in carcere per la giovane, ma dopo i vari ricorsi la Suprema corte aveva confermato i domiciliari. La prima misura cautelare era stata respinta proprio perché il gip aveva ritenuto che il reato non fosse ripetibile e solo al successivo ritrovamento dei resti del secondo neonato (il primo a essere concepito e partorito), la ragazza era finita agli arresti. Le due gravidanze, i due parti, le due morti, le due soppressioni erano tutte avvenute tra le mura domestiche, dove erano presenti i genitori dell’imputata che però non si erano accorti di nulla, come del resto il fidanzato e padre dei due bambini. I genitori della studentessa, che era stati indagati, sono stati recentemente archiviati.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione

OSZAR »