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Attentato a Washington, sicurezza rafforzata sui siti sensibili ebraici in Italia: “Rischio emulazione”

A Roma sorvegliati in particolare il ghetto e la sinagoga. Piantedosi: "L’attenzione era già ai massimi livelli e l’abbiamo sensibilizzata ulteriormente"
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Misure di sicurezza rafforzate in tutta Italia dopo l’attentato di giovedì a Washington, dove due membri dell’ambasciata israeliana sono stati uccisi all’esterno del museo ebraico. A Roma il prefetto Lamberto Giannini ha innalzato la sorveglianza sugli obiettivi sensibili, in particolare il ghetto e la sinagoga: a quanto si apprende, è stato aperto un “focus di sicurezza” legato al rischio emulazione. “Non credo sia il caso di lanciare allarmi, ma l’attenzione era già ai massimi livelli e l’abbiamo sensibilizzata ulteriormente“, ha spiegato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a margine di un convegno organizzato nella Capitale dal sindacato di polizia Coisp.

“Abbiamo da mesi dispiegato un complesso dispositivo di vigilanza su siti molto diffusi sul territorio nazionale, alcuni anche vigilati in maniera fissa, ma soprattutto abbiamo allertato quelle che sono le capacità di scambio di informazioni tra agenzie di intelligence e forze di polizia. Abbiamo sensibilizzato le strutture periferiche, Prefetture e Questure, che intensificheranno l’azione di vigilanza”, aggiunge il capo del Viminale. Anche in Francia il ministro dell’Interno Bruno Retailleau ha chiesto ai prefetti di aumentarela sicurezza nei pressi dei luoghi simbolo” ebraici e di “contattare i rappresentanti” della comunità.

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