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“I pedofili escono dalle fogne, siete in pericolo”, l’allarme del procuratore Gratteri sul dark web

"Per proteggere i bambini dai pericoli del cyberspazio, voi genitori dovete fare i genitori, non gli amici dei figli. Dovete stare attenti e avere più controllo" dice il procuratore di Napoli
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“Oggi non c’è più vergogna, i pedofili escono dalle fogne e entrano nel web per adularvi e conquistarvi. Siete in pericolo“. Sono parole forti e decise quelle pronunciate da Nicola Gratteri, procuratore di Napoli, durante l’incontro “La tutela dei minori nel cyberspazio e nuovi scenari criminali”, che si è svolto in Fondazione Banco Napoli nell’ambito di “Supereroi, proteggiamo i bambini insieme”, la mostra allestita nel museo dell’Archivio Storico che racconta attraverso scatti fotografici il lavoro svolto dalla Polizia di Stato contro pedopornografia e adescamento online dei minori.

Un appello è stato lanciato dal magistrato. Prima quello rivolto ai genitori e al loro ruolo tanto complicato quanto necessario. “Per proteggere i bambini dai pericoli del cyberspazio – dice il procuratore – voi genitori dovete fare i genitori, non gli amici dei figli, dovete stare attenti, vietargli di stare sempre collegati a Internet. Ci vuole più controllo”. Poi il consiglio ai giovani, a cui chiede di non “chiudersi in una stanza” e di non “restare attaccati con il cordone ombelicale a Internet”.

Nella casa si vive, si parla – continua Gratteri – Cercate di farlo di più, non trascurate gli affetti, posate i telefonini, parlate con gli amici, ci vuole più relazione, più fisicità, meno Internet. C’è stata un’esplosione sul web e nel dark web in particolare. Prima prima non si riusciva ad entrare, ora si può comprare un’arma, si può commissionare un omicidio, rubare dati e metterli in vendita. Non c’è più vergogna“.

In ultimo, Gratteri invita a riflettere sulla preoccupante situazione della pirateria informatica. “La cosa che spaventa – conclude – è che ogni giorno ci sono sempre più eserciti di hacker al servizio della criminalità organizzata, del terrorismo. Si tratta un problema enorme che molti addetti ai lavori non hanno ancora capito”.

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