Politica

Padellaro al Salone del Libro: “Io e Travaglio stufi dell’uso strumentale dell’antifascismo”

Il fondatore ed ex direttore de il Fatto Quotidiano ha presentato il suo ultimo libro, Antifascisti immaginari, al Salone del Libro di Torino

“Questo libro nasce dalla radice de il Fatto Quotidiano”. Antonio Padellaro parte da lì, da un’idea di giornale nato in contrapposizione “ai sepolcri imbiancati e contro l’ipocrisia del giornalismo dominante, sempre molto allineato e coperto, a destra come a sinistra”. Durante la presentazione di Antifascisti immaginari al Salone del Libro di Torino, in dialogo con il giornalista Ettore Boffano e lo storico Gianni Oliva, il fondatore del Fatto chiarisce: “Il libro è anche uno sfogo, perché io e Marco Travaglio, che ne ha curato la prefazione, abbiamo le scatole piene di un certo uso strumentale dell’antifascismo”. Lo storico Oliva va al cuore del paradosso: “Se La Russa domani dichiarerà di essere antifascista, ci cambia qualcosa? Tanto non è vero, anche se lo dichiara. E così Meloni e quanti altri, no? Dall’antifascismo è nata la Costituzione. La Costituzione dice tante cose. Quante di queste cose sono oggi applicate e come andare in quella direzione?”. Non è una negazione delle spinte reazionarie da contrastare, ma un invito a uscire dalla ritualità e dalla posa. “Se il fascismo è un tentativo autoritario di limitare le libertà dei cittadini, diciamo che argomenti per contrastare il governo Meloni non ne mancano”, osserva Padellaro. “Il Fatto Quotidiano è nato con un editoriale da me firmato che diceva che la nostra linea politica sarebbe stata l’assoluta fedeltà alla Costituzione. Questo, oggi, significa essere contro i tentativi fascistoidi di limitare la libertà personale e i diritti. Nel rispetto della memoria di chi davvero ha fatto la Resistenza ed è morto per la nostra libertà”.
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