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Ultimo aggiornamento: 9:59 del 19 Maggio

Padellaro al Salone del Libro: “Io e Travaglio stufi dell’uso strumentale dell’antifascismo”

Il fondatore ed ex direttore de il Fatto Quotidiano ha presentato il suo ultimo libro, Antifascisti immaginari, al Salone del Libro di Torino
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“Questo libro nasce dalla radice de il Fatto Quotidiano”. Antonio Padellaro parte da lì, da un’idea di giornale nato in contrapposizione “ai sepolcri imbiancati e contro l’ipocrisia del giornalismo dominante, sempre molto allineato e coperto, a destra come a sinistra”. Durante la presentazione di Antifascisti immaginari al Salone del Libro di Torino, in dialogo con il giornalista Ettore Boffano e lo storico Gianni Oliva, il fondatore del Fatto chiarisce: “Il libro è anche uno sfogo, perché io e Marco Travaglio, che ne ha curato la prefazione, abbiamo le scatole piene di un certo uso strumentale dell’antifascismo”. Lo storico Oliva va al cuore del paradosso: “Se La Russa domani dichiarerà di essere antifascista, ci cambia qualcosa? Tanto non è vero, anche se lo dichiara. E così Meloni e quanti altri, no? Dall’antifascismo è nata la Costituzione. La Costituzione dice tante cose. Quante di queste cose sono oggi applicate e come andare in quella direzione?”. Non è una negazione delle spinte reazionarie da contrastare, ma un invito a uscire dalla ritualità e dalla posa. “Se il fascismo è un tentativo autoritario di limitare le libertà dei cittadini, diciamo che argomenti per contrastare il governo Meloni non ne mancano”, osserva Padellaro. “Il Fatto Quotidiano è nato con un editoriale da me firmato che diceva che la nostra linea politica sarebbe stata l’assoluta fedeltà alla Costituzione. Questo, oggi, significa essere contro i tentativi fascistoidi di limitare la libertà personale e i diritti. Nel rispetto della memoria di chi davvero ha fatto la Resistenza ed è morto per la nostra libertà”.

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