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Lascia in eredità all’Asl 3 milioni di euro per un nuovo ospedale, ma vengono usati per una palestra mai finita

Vita Carrapa, 95enne deceduta nel 2019, voleva contribuire alla creazione di "una struttura di cura e assistenza", ma il suo desiderio è rimasto inascoltato. Il fiduciario della donna, Antonio Giannuzzi, denuncia la disubbidienza delle "volontà testamentarie"
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Tre milioni di euro lasciati in eredità all’Asl per la costruzione di un nuovo ospedale nel basso Salento. È quanto aveva scritto nel suo testamento Vita Carrapa, 95enne di Maglie deceduta il 16 febbraio 2019. Dopo sei anni, però, l’azienda sanitaria non ha ancora dato seguito alle volontà della benefattrice. A denunciare la situazione è Antonio Giannuzzi, fiduciario della donna, che al Corriere della Sera ha evidenziato che i soldi “non sono stati utilizzati per realizzare il nuovo ospedale, come da volontà testamentarie”. L’eredità sarebbe infatti stata investita nel progetto di una palestra che, tra l’altro, non è ancora stata realizzata.

IL TESTAMENTO – Secondo quanto scritto da Vita Carrapa, i tre milioni di euro donati all’Asl dovevano essere utilizzati per la costruzione di una “struttura di cura e assistenza”. Una formula volutamente generica, scelta perché all’atto della stesura del testamento non si era ancora concretizzata l’idea di un nuovo ospedale nel basso Salento. La benefattrice aveva anche specificato che la struttura doveva essere realizzata entro cinque anni dalla data di apertura del documento, avvenuta l’11 settembre 2019 come documentato, in diretta, dalle telecamere di un programma della Rai. Se il limite temporale non fosse stato rispettato, il fondo sarebbe dovuto transitare nella disponibilità dell’Ispe (Istituto per i servizi alla persona per l’Europa) “che gestisce la casa di riposo per anziani di Maglie o per crearne una nuova”.

IL RITARDO – Oltre alla destinazione finale del progetto, anche le tempistiche sembrano allontanarsi dalla volontà di Carrapa. Sono nove i mesi di ritardo accumulato per la costruzione della palestra, che l’Asl definisce come “Presidio riabilitativo distrettuale ad alta tecnologia robotica”. La stessa azienda sanitaria aveva fissato una data di fine lavori, il 9 maggio 2025, ma anche questa non è stata rispettata. Una situazione che viene confermata dallo stato di avanzamento dei lavori, quasi nullo: secondo il personale sanitario il cantiere, al piano terra dell’ex ospedale di Maglie, oggi Presidio territoriale di assistenza (Pta), sarebbe spesso deserto.

LA POLEMICA – In passato, il direttore generale dell’Asl, Stefano Rossi, aveva difeso la linea adottata, sostenendo che l’eredità di Vita Carrapa “è stata utilizzata in perfetta rispondenza alle sue disposizioni testamentarie”. Le polemiche del Comitato pro ospedale del Sud Salento, presieduto da Giannuzzi, non hanno tardato ad arrivare. Secondo il Comitato, si starebbe assistendo ad una duplice beffa: da un lato lo spreco dei tre milioni lasciati in eredità, e dall’altra quello dei 140 milioni di euro stanziati dallo Stato per il nuovo ospedale del Sud Salento, a rischio a causa dell’inerzia e delle scadenze mancate. Ora si chiede l’intervento dei rappresentanti politici del territorio, dai parlamentari fino ai consiglieri comunali, per provare a non vanificare la generosità di Vita Carrapa.

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