Il mondo FQ

Uccide la moglie a forbiciate, poi chiama i carabinieri: “Venite a prendermi”

L'ultimo femminicidio è avvenuto in una frazione di Bitonto, alle porte di Bari. La vittima si chiamava Lucia Chiapparino. Il marito, Vincenzo Visaggi, è stato trovato barricato in bagno
Commenti

Ha ucciso la moglie usando un paio di forbici nella loro casa e poi ha chiamato i carabinieri confessando: “Venite, l’ho ammazzata”. L’ultimo femminicidio è stato compiuto in un’abitazione di Mariotto, frazione di Bitonto, comune alle porte di Bari, da un uomo di 75 anni, Vincenzo Visaggi.

Il pensionato, a quanto si apprende, avrebbe tentato di togliersi la vita, senza riuscirci dopo aver ammazzato la donna, Lucia Chiapparino, anche lei 75enne. Visaggi ha usato le stesse forbici per colpirsi al torace: si è ferito ma non in modo grave.

Quando i militari dell’Arma sono intervenuti nella casa della coppia, hanno trovato l’uomo barricato in bagno ma sono riusciti ad accedere e lo hanno bloccato. È stato trasportato in codice giallo al Policlinico di Bari dove è ricoverato e piantonato. Le indagini, coordinate dalla la pm Angela Morea, proseguono per chiarire la dinamica e il movente dell’assassinio.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione

OSZAR »