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A Ostia un’altra estate con le spiagge assegnate senza gara. Il Tar sospende l’avviso pubblico di Roma Capitale, udienza di merito a ottobre

"Gara-ponte disancorata dal nuovo paradigma legale". Il Campidoglio ricorrerà contro la decisione al Consiglio di Stato. 
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La decisione di merito arriverà il prossimo 14 ottobre. Risultato: anche quest’estate le 31 concessioni balneari di Ostia resteranno affidate senza gara. Il Tar del Lazio in tre distinte ordinanze ha infatti accolto le richieste di alcuni concessionari e sospeso l’avviso pubblico di Roma Capitale per le nuove concessioni e la determinazione dirigenziale che puntava ad affidarle nel frattempo per un anno (per gli esercizi di ristorazione) o una stagione balneare (per le altre tipologie), con facoltà di riassegnazione a condizioni tecniche ed economiche non peggiorative per una durata massima di altri due anni. Il Campidoglio ricorrerà contro la decisione al Consiglio di Stato.

Come si legge nel dispositivo del Tar, “al primo esame consentito nella fase cautelare, il ricorso si presenta assistito da apprezzabili profili di fumus boni iuris” perché “la procedura indetta da Roma Capitale, c.d. ‘gara-ponte’, pare disancorata dal nuovo paradigma legale” individuato dal governo, che prevede la messa a bando entro il giugno 2027.

Tobia Zevi, Assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma Capitale, spiega che la sospensiva evidenzia “nodi da sciogliere legati all’applicazione della normativa nazionale e regionale. Quello centrale, in particolar modo, riguarda l’assenza del Piano di Utilizzo degli Arenili (Pua), che ai sensi della legge regionale impone all’amministrazione l’indizione di gare di durata massima annuale, mentre la norma nazionale prevede una durata da un minino di cinque ad un massimo di venti anni”.

“È fondamentale un pronunciamento del Consiglio di Stato per capire se la normativa nazionale prevalga su quella regionale e se, quindi, sia possibile procedere con gare pluriennali anche in assenza del Pua; l’obiettivo dell’Amministrazione è garantire trasparenza, legalità e il corretto utilizzo del demanio marittimo, in coerenza con le norme vigenti. Rispettiamo qualsiasi pronunciamento, ma riteniamo che la nostra impostazione sia rispettosa della normativa e dei principi sanciti dalla nuova legge” – e conclude Zevi – “difendiamo fermamente anche l’innovazione relativa alle royalty come opportunità di reale valorizzazione del litorale”.

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