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Anziani legati alle sedie a rotelle, sequestrati e maltrattati nella Rsa, arrestate nove persone a Caltanissetta

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Caltanissetta, ha permesso di far luce su oltre 50 episodi di maltrattamento verificatisi tra luglio e ottobre
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Maltrattamenti, sequestro di persona, abbandono di persone ed esercizio abusivo di pratiche sanitarie. Soni i reati contestati a vario titolo alle nove persone arrestate dai carabinieri. Per sei indagati il giudice per le indagini preliminari di Caltanissetta ha disposto il carcere e per tre agli arresti domiciliari. “Nel corso dell’indagine sono emersi – dicono gli inquirenti – concreti elementi circa comportamenti vessatori da parte degli operatori socio-sanitari e dei gestori della struttura”

Secondo le indagini, gli operatori socio-sanitari e i gestori della struttura avrebbero messo in atto comportamenti vessatori nei confronti degli anziani, tra cui immobilizzazioni forzate a letto con mezzi di contenimento o legature alle sedie a rotelle, limitando ogni possibilità di movimento. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Caltanissetta, ha permesso di far luce su oltre 50 episodi di maltrattamento verificatisi tra luglio e ottobre. Inoltre, è stato sequestrato l’immobile che ospitava la casa di riposo, affidandone la gestione a un amministratore giudiziario per garantire agli utenti migliori condizioni di assistenza.

Il Codacons, che ha espresso forte indignazione per i fatti emersi, ha chiesto l’introduzione di regolamenti per l’uso delle telecamere di sorveglianza nelle strutture socio-assistenziali, al fine di tutelare gli anziani e i soggetti vulnerabili: “Non possiamo più tollerare che nel 2024 si verifichino episodi di questo genere. È necessario regolamentare l’uso delle telecamere di sorveglianza in tutte le strutture socio-assistenziali per tutelare anziani e soggetti fragili. Chiediamo, inoltre, la creazione di una task force dedicata a verificare le condizioni delle case di riposo presenti sull’Isola. È inaccettabile che persone vulnerabili continuino a subire abusi e maltrattamenti in contesti che dovrebbero essere luoghi di cura e protezione”. Inoltre l’associazione ha annunciato che si costituirà come parte offesa e, qualora le accuse venissero confermate, chiede “condanne esemplari e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per i responsabili”.

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