Roma, 16 giu. - (Adnkronos) - "Lo studio ci ha permesso di avere una visione completa del mercato italiano del Gnl lungo tutta la filiera, dalla domanda all'infrastruttura. Abbiamo rilevato un rimbalzo dei consumi rispetto agli anni precedenti, dopo la contrazione registrata durante la crisi energetica del 2022”
A dirlo è Federico Buccetti, manager Native Strategy Bip Group, in occasione della presentazione dello studio di Bip Consulting sul mercato Gnl e bioGNL in Italia e un piano di rilancio della filiera in 10 punti per accelerare la decarbonizzazione del trasporto stradale e marittimo, delle industrie e delle località off-grid, organizzata da Federchimica-Assogasliquidi presso la sede di AdnKronos a Roma.
“Nel 2024 stimiamo un consumo annuo di circa 200 chilotoni di Gnl, con una copertura dell’80% garantita dalla dotazione attuale. Questa crescita è dovuta principalmente al calo dei prezzi del gas naturale, che dopo i picchi del 2022 sono tornati su livelli più accessibili, tra i 40 e i 50 euro a megawattora. È un contesto più stabile, anche se i prezzi restano circa il doppio rispetto al periodo pre-Covid. Nonostante ciò, possiamo leggere segnali decisamente positivi”, spiega l’esperto.
Un focus importante è dedicato al settore marittimo: “È un comparto che riteniamo molto promettente. Negli ultimi mesi si è lavorato sull’introduzione della normativa per il bunkeraggio navale del GNL, che rappresenta un passaggio fondamentale per stimolare un mercato oggi ancora marginale: nel 2024 si registrano pochissimi kton di consumo nel settore navale, ma le prospettive sono molto interessanti”, osserva Buccetti. “Abbiamo inoltre realizzato una mappatura delle infrastrutture in via di sviluppo, fondamentali per supportare sia l'autotrazione che l’utilizzo navale del Gnl. Nell’autotrasporto, ad esempio, le immatricolazioni GNL rappresentano oggi meno del 3-5% del totale: un dato che evidenzia un grande potenziale di crescita”, aggiunge.
Un tema centrale è quello del biometano, come sottolinea Bucetti: “Bisogna continuare a investire nel biometano per disporre di garanzie d’origine, che consentano di ottenere bioGnl attraverso sistemi di virtual liquefaction. Il bioGnl è cruciale: da un lato garantisce la decarbonizzazione dell’autotrasporto e del navale, dall’altro permette di abbattere i costi dell’Ets, che saranno sempre più rilevanti”.
“Abbiamo visto anche segnali di sviluppo nel settore industriale e nelle reti isolate, soprattutto in Sardegna. Il mercato è in ripresa, con prospettive di crescita concrete. Tuttavia, per renderlo competitivo rispetto al diesel è necessario mantenere gli incentivi per l’acquisto di mezzi a Gnl e introdurre misure come un tax credit sul consumo. Il Gnl può essere un vero vettore per la transizione energetica, ma ha bisogno di essere sostenuto da politiche mirate”, conclude.